Sommario
L’ipersessualità viene ad oggi definita in molteplici modi che rispecchiano l’inquadramento diagnostico sottostante. Secondo l’International Classification of Diseases (ICD-11), l’eccessivo comportamento sessuale è da ricondursi a un comportamento compulsivo. Seguendo la panoramica scientifica attuale, l’ipersessualità può essere il risultato di molteplici condizioni psicopatologiche. Pertanto, il modello bio-psico-sociale sembra essere quello più appropriato per spiegare l’eziologia spesso multifattoriale di questo sintomo. In ambito psicopatologico è possibile riscontrare l’ipersessualità nelle fasi maniacali, nel disturbo borderline di personalità, in associazione al disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD), nelle psicosi. In aggiunta, pazienti che presentano deficit neurologici a causa di lesioni cerebrali, o che sono diagnosticati con sindromi neurologiche, possono presentare l’ipersessualità, come causa diretta della malattia o a causa indiretta delle terapie farmacologiche adottate per la gestione della sindrome. Un assessment preciso e globale, che veda l’approfondimento di tutte le variabili che possono spiegare l’insorgenza di tale sintomo, sembra necessario per l’inquadramento diagnostico e l’impostazione della terapia.
Abstract
Hypersexuality is characterised by fantasies and intrusive thoughts about sex, excessive sexual behaviour and inability to control one’s sexuality, resulting in impaired relational and social life. Although several clinical histories and empirical research consider hypersexuality as a disorder, the latest version of the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5) does not include hypersexuality as a psychopathological category. From a psychological perspective many factors are associated with hypersexual behaviour. Also, some sexual pathologies, as paraphilias and sexual dysfunctions are also associated. Moreover, hypersexuality is connected with the avoidance of intimate relationships. In this regard, the insecure attachment style is involved. From a biological point of view some evidence suggests that the hypothalamus, amygdala and striatum may play a role in the pathogenesis of hypersexuality. However, the hypersexual behaviour seems also to be regulated by hormonal patterns, with the main involvement of testosterone, and also other hormones as oxytocin. In this article we try to describe the possible biological, psychological and social factors characterising the hypersexual behaviour.
Avoid common mistakes on your manuscript.
Introduzione
L’ipersessualità è caratterizzata da fantasie e pensieri intrusivi riguardo al sesso, comportamenti sessuali eccessivi e incapacità di controllare la propria sessualità, con conseguente compromissione della vita relazionale e sociale. Sebbene diverse storie cliniche e ricerche empiriche considerino l’ipersessualità come un disturbo, l’ultima versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5-TR) non include l’ipersessualità come categoria psicopatologica a sé stante. Ciò ha generato una controversia tra medici e ricercatori e una discrepanza con l’undicesima revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) [1].
Nell’ambito dello studio del disturbo d’ipersessualità, esistono modelli teorici differenti riguardo alla natura del problema e, in conformità a questi modelli, sono state elaborate diverse definizioni dello stesso quali: comportamento sessuale compulsivo, impulsività sessuale e dipendenza sessuale. Sicuramente quest’ultimo è quello maggiormente considerato da un punto di vista sia teorico che clinico, perché incidentalmente include anche gli altri due. Il termine “dipendenza sessuale” è di fatto interscambiabile con “ipersessualità” e, anche quando si parla di compulsività sessuale, si fa riferimento a una medesima dimensione psicopatologica. Da un punto di vista eziologico, le cause del comportamento ipersessuale maggiormente note sono da ricondurre principalmente a fattori psicologici [2], sebbene alcune ricerche si focalizzino anche su fattori endocrini e neurofunzionali. Infine, il terzo aspetto che complica la condizione della persona affetta da sessualità problematica è costituito dalle ripercussioni relazionali, sociali e a volte criminologiche che la disregolazione ipersessuale determina.
Questa rassegna cerca di descrivere sia le cause psicologiche, sia quelle biologiche e sociali associate all’ipersessualità, in accordo a studi scientifici più recenti.
Aspetti psicologici
L’ipersessualità si associa alla presenza di disfunzioni sessuali; il 16% dei casi presenta anche disfunzione erettile, il 12% eiaculazione precoce e oltre il 60% disturbi parafilici [3]; tra quest’ultimi i più riscontrati sono il voyeurismo e il feticismo [4]. Molti individui con sintomatologia ipersessuale presentano altri disturbi psichiatrici in comorbidità: il 72% presenta anche un disturbo dell’umore, il 38% un disturbo d’ansia e il 40% un disturbo da abuso di sostanze [5]; un altro studio ha registrato anche la comorbidità con disturbi dell’asse II del DSM come il disturbo paranoide, narcisistico e istrionico [6].
Nel disturbo bipolare, durante la fase maniacale si assiste spesso ad aumento dei comportamenti sessuali rischiosi [7, 8]. Anche il PTSD si trova spesso in comorbidità con l’ipersessualità; Scoglio e collaboratori hanno dimostrato la presenza di sintomatologia ipersessuale trai veterani di guerra [9]. Questa associazione con il PTSD è motivata dall’effetto negativo del trauma sulla capacità di regolazione delle emozioni [10]. L’ipersessualità rappresenterebbe una strategia disfunzionale di coping focalizzato sulle emozioni che l’individuo mette in atto per proteggersi da stati affettivi negativi [11]. L’alessitimia, definita come un tratto di personalità caratterizzato da difficoltà nel discriminare le emozioni le une dalle altre e di distinguerle dalle sensazioni somatiche, una difficoltà a comunicare verbalmente le emozioni come conseguenza di un vocabolario emotivo ridotto, uno stile cognitivo orientato all’esterno [12], è dimostrato essere correlata positivamente con il comportamento ipersessuale [13]. I pazienti alessitimici cercherebbero di ridurre gli stati affettivi negativi ricorrendo ad acting comportamentali. L’alissitimia risulta utile nello spiegare il ricorso ad attività sessuali come strategia di coping volta a ridurre e fronteggiare i propri stati disforici. Le attività sessuali, infatti, incidendo positivamente sull’umore, permettono agli individui di dissociarsi rispetto alle emozioni negative indesiderate [14]. Il ricorso al comportamento sessuale per proteggersi dalle emozioni negative deriverebbe dalla proprietà intrinseca della stimolazione sessuale di creare un’intensa concentrazione sullo stato di eccitazione piacevole e sul rilascio della tensione associata all’orgasmo [13].
Aspetti sociali
L’ipersessualità sembra essere più comune tra gli uomini gay e bisessuali rispetto al resto della popolazione [15], circa il 30% degli uomini gay intervistati nello studio di Grov e collaboratori ha riferito i sintomi del comportamento sessuale compulsivo [16]. È emerso che l’ipersessualità si associa a difficoltà nello stabilire una relazione d’attaccamento sicura con il proprio partner [17]. L’ipersessualità, inoltre, è connessa con l’evitamento delle relazioni intime [18]. Molti dei pazienti che richiedono aiuto per problematiche connesse all’ipersessualità sono, però, sposati [19]: a causa della sintomatologia ipersessuale, questi soggetti riferiscono una riduzione dell’attrazione e della frequenza dell’attività sessuale con il proprio partner [20]. Questa riduzione non è dovuta a una mancanza di desiderio, quanto più a un suo dirigersi verso l’assunzione di comportamenti sessuali a rischio, utilizzati dall’individuo come modalità di coping disadattiva per mitigare le emozioni negative suscitate dall’insoddisfazione sessuale che nasce nella coppia.
Anche difficoltà finanziarie, occupazionali e coniugali sono spesso associate a un aumento degli impulsi sessuali [21]. Un’esposizione prolungata e precoce a contenuti di natura pornografica può essere concausa nel determinare l’ipersessualità [22]. Per alcuni individui, l’accesso a chat sessuali e siti pornografici può portare a schemi ripetitivi di comportamento sessuale che possono essere percepiti dal soggetto come difficili da controllare [22]. Fergusson e collaboratori hanno condotto uno studio longitudinale in Nuova Zelanda; la gravità dell’esposizione all’abuso sessuale infantile è risultata predittiva di una serie di esiti sessuali negativi, tra cui una diminuzione dell’età di inizio dell’attività sessuale, un aumento del numero di partner sessuali e gravidanze non pianificate [23]. Marshall e colleghi hanno esaminato la prevalenza del comportamento ipersessuale tra gli autori di reati sessuali incarcerati; circa il 44% degli autori di reati sessuali è risultato ipersessuale, mentre solo il 18% dei controlli socioeconomici della comunità soddisfaceva questo criterio [24]. L’ipersessualità è un fattore predittivo di recidiva negli autori di reati sessuali [25].
Aspetti biologici
Già a partire dalla metà degli anni Cinquanta alcuni ricercatori avevano segnalato la comparsa di cambiamenti significativi del comportamento sessuale in seguito a lesioni cerebrali. Infatti, in quegli anni si documentavano per la prima volta i primi casi di ipersessualità in seguito a deficit e/o a modificazioni anatomiche del cervello, e in particolar modo del lobo frontale [26]. Lesioni focali, così come anche condizioni di atrofia o, ancora, sindromi neurologiche quali la Sindrome di Kleine-Levin, una malattia a eziologia ancora non nota, o la sindrome di Klüver e Bucy, una condizione che compare dopo una lobectomia temporale o in seguito ad atrofia bilaterale dei lobi temporali, possono associarsi a ipersessualità [27, 28]. Tali evidenze suggeriscono che l’ipotalamo, l’amigdala e lo striato possono avere un ruolo nella patogenesi dell’ipersessualità. Più recentemente, alcune evidenze hanno dimostrato il ruolo dell’ossitocina nella genesi del comportamento ipersessuale. Per alcuni casi di ipersessualità sono stati identificati dei modelli di metilazione del genoma per due siti CpG collegati a MIR708 e MIR4456 [29].
Un’altra ipotesi che è stata testata nell’ambito delle implicazioni a livello ormonale è stata quella del possibile ruolo del testosterone. È noto che il testosterone ha un ruolo centrale nella regolazione non solo dei comportamenti sessuali, ma anche dei comportamenti umani in generale. Tuttavia, tale possibile implicazione eziologica è stata testata esclusivamente nel contesto forense [30]. Pertanto, c’è bisogno di altri studi che vadano a indagare sulla popolazione generale il legame tra androgeni e ipersessualità. Uno studio recente ha riscontrato alti livelli plasmatici dell’ormone luteinizzante (LH) in soggetti con ipersessualità. Purtroppo, tale studio non ha evidenziato una differenza significativa tra i soggetti ipersessuali e i controlli sani in termini di livelli di testosterone plasmatico, ormone follicolo-stimolante (FSH), prolattina (PRL) e della sex hormone binding globuline (SHBG) [31]. Il testosterone era significativamente correlato positivamente con SHBG e LH. Inoltre, gli autori non hanno trovato un’associazione tra la metilazione del DNA di ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e ipotalamo-Geni, accoppiati all’asse ipofisi-gonadi (HPG) e livelli plasmatici di testosterone o LH dopo molteplici correzioni dei test. Sulla base di questi dati, l’indagine neuroendocrina può suggerire un ruolo ormonale sia nel funzionamento che nella disregolazione.
Anche l’epilessia sembra avere un impatto sul comportamento sessuale. Eventi ictali, così come la lobectomia temporale, possono entrambi avere un ruolo nella genesi dell’ipersessualità [32]. Inoltre, anche il Morbo di Parkinson sembra essere un fattore scatenante l’ipersessualità. Nello specifico, è risaputo che il Parkinson aumenti il rischio di sintomi psichiatrici [33]. Nel caso specifico dell’ipersessualità, il nesso tra malattia e sintomo sessuale sembra invece da attribuire prevalentemente alla terapia farmacologica adottata dai pazienti affetti dal morbo. Il trattamento con gli agonisti della dopamina, infatti, può aumentare il discontrollo degli impulsi, inducendo nei pazienti il disturbo da alimentazione incontrollata, lo shopping compulsivo e l’ipersessualità[34]. Gli agonisti della dopamina sono inoltre utilizzati, anche se in misura inferiore, nei casi di prolattinoma, dove i pazienti mostrano, ancora una volta, il comportamento ipersessuale [35].
Conclusione
L’ipersessualità rappresenta, dunque, la punta di un iceberg che presenta molteplici fattori causali di matrice psicobiologica che poi determinano correlati e conseguenze sintomatologiche e sociali. Pertanto, la prospettiva psicopatologica attuale osserva il comportamento ipersessuale come il risultato di una sofferenza più profonda non immediatamente osservabile. Per tale ragione, la fase della valutazione e il processo diagnostico rappresentano il momento più importante della presa in carico della persona che soffre di compulsività sessuale.
Bibliografia
Ciocca A, Solano C, D’Antuono L et al. (2018) Hypersexuality: the controversial mismatch of the psychiatric diagnosis. J Psychopathol 24(3):187–191
Ciocca G, Pelligrini F, Mollaioli D et al. (2021) Hypersexual behavior and attachment styles in a non-clinical sample: the mediation role of depression and post-traumatic stress symptoms. J Affect Disord 293:399–405
Klein V, Jurin T, Briken P, Stulhofer A (2015) Erectile dysfunction, boredom, and hypersexuality among coupled men from two European countries. J Sex Med 12(11):2160–2167
Fisher AD, Castellini G, Casale H et al. (2015) Hypersexuality, paraphilic behaviors, and gender dysphoria in individuals with Klinefelter’s Syndrome. J Sex Med 12(12):2413–2424
Kafka MP, Hennen J (2002) A DSM-IV Axis I comorbidity study of males (n = 120) with paraphilias and paraphilia-related disorders. Sex Abuse 14(4):349–366
Black DW, Kehrberg LL, Flumerfelt DL, Schlosser SS (1997) Characteristics of 36 subjects reporting compulsive sexual behavior. Am J Psychiatr 154(2):243–249
Ciocca G, Limoncin E, Lingiardi V et al. (2018) Response regarding existential issues in sexual medicine: the relation between death anxiety and hypersexuality. Sex Med Rev 6(2):335–336
Doroldi D, Jannini TB, Tafà M et al. (2024) ADHD and hypersexual behaviors: the role of impulsivity, depressive feelings, hypomaniacal symptoms and psychotic prodromes. J Affect Disord 16:100730
Scoglio AA, Shirk SD, Hoff RA et al. (2021) Gender-specific risk factors for psychopathology and reduced functioning in a post-9/11 veteran sample. J Interpers Violence 36(3–4):Np1359–1374np
Fontanesi L, Marchetti D, Limoncin E et al. (2021) Hypersexuality and trauma: a mediation and moderation model from psychopathology to problematic sexual behavior. J Affect Disord 281:631–637
Daros AR, Haefner SA, Asadi S et al. (2021) A meta-analysis of emotional regulation outcomes in psychological interventions for youth with depression and anxiety. Nat Hum Behav 5(10):1443–1457
Bagby RM, Parker JD, Taylor GJ (1994) The twenty-item Toronto Alexithymia Scale–I. Item selection and cross-validation of the factor structure. J Psychosom Res 38(1):23–32
Reid RC, Carpenter BN, Spackman M, Willes DL (2008) Alexithymia, emotional instability, and vulnerability to stress proneness in patients seeking help for hypersexual behavior. J Sex Marital Ther 34(2):133–149
Quayle E, Vaughan M, Taylor M (2006) Sex offenders, internet child abuse images and emotional avoidance: the importance of values. Aggress Violent Behav 11(1):1–11
Kelly BC, Bimbi DS, Nanin JE et al. (2009) Sexual compulsivity and sexual behaviors among gay and bisexual men and lesbian and bisexual women. J Sex Res 46(4):301–308
Grov C, Parsons JT, Bimbi DS (2010) Sexual compulsivity and sexual risk in gay and bisexual men. Arch Sex Behav 39(4):940–949
Reid RC, Woolley SR (2006) Using emotionally focused therapy for couples to resolve attachment ruptures created by hypersexual behavior. Sex Addict Compuls 13(2–3):219–239
Kopeykina I, Kim HJ, Khatun T et al. (2016) Hypersexuality and couple relationships in bipolar disorder: a review. J Affect Disord 195:1–14
Gilliland R, Blue Star J, Hansen B, Carpenter B (2015) Relationship attachment styles in a sample of hypersexual patients. J Sex Marital Ther 41(6):581–592
Engel J, Kessler A, Veit M et al. (2019) Hypersexual behavior in a large online sample: individual characteristics and signs of coercive sexual behavior. J Behav Addict 8(2):213–222
Coleman E, Raymond N, McBean A (2003) Assessment and treatment of compulsive sexual behavior. Minn Med 86(7):42–47
Walton MT, Cantor JM, Bhullar N, Lykins AD (2017) Hypersexuality: a critical review and introduction to the “sexhavior cycle”. Arch Sex Behav 46(8):2231–2251
Fergusson DM, McLeod GF, Horwood LJ (2013) Childhood sexual abuse and adult developmental outcomes: findings from a 30-year longitudinal study in. New Zealand Child Abuse Negl 37(9):664–674
Marshall L, Marshall W, Moulden H, Serran G (2008) The prevalence of sexual addiction in incarcerated sexual offenders and matched community nonoffenders. Sex Addict Compuls 15:271–283
Kingston D, Bradford J (2013) Hypersexuality and recidivism among sexual offenders. Sex Addict Compuls. https://doi.org/10.1080/10720162.2013.768131
Bereau M (2018) Hypersexuality in neurological disorders: from disinhibition to impulsivity. Front Neurol Neurosci 41:71–76
Voon V, Mole TB, Banca P et al. (2014) Neural correlates of sexual cue reactivity in individuals with and without compulsive sexual behaviours. PLoS ONE 9(7):e102419
Desaunay P, Degeilh F, Guenole F et al. (2021) Self-representation in Kleine-Levin syndrome: a single case fMRI study. Neurocase 27(5):396–406
Boström AE, Chatzittofis A, Ciuculete DM et al. (2020) Hypermethylation-associated downregulation of microRNA-4456 in hypersexual disorder with putative influence on oxytocin signalling: a DNA methylation analysis of miRNA genes. Epigenetics 15(1–2):145–160
Jordan K, Fromberger P, Stolpmann G, Müller JL (2011) The role of testosterone in sexuality and paraphilia–a neurobiological approach. Part I: testosterone and sexuality. J Sex Med 8(11):2993–3007
Chatzittofis A, Bostrom AE, Oberg KG et al. (2020) Normal testosterone but higher luteinizing hormone plasma levels in men with hypersexual disorder. Sex Med 8(2):243–250
Luef GJ (2008) Epilepsy and sexuality. Seizure 17(2):127–130
Latella D, Maggio MG, Maresca G et al. (2019) Impulse control disorders in Parkinson’s disease: a systematic review on risk factors and pathophysiology. J Neurol Sci 398:101–106
Nakum S, Cavanna AE (2016) The prevalence and clinical characteristics of hypersexuality in patients with Parkinson’s disease following dopaminergic therapy: a systematic literature review. Parkinsonism Relat Disord 25:10–16
De Sousa SM, Baranoff J, Rushworth RL et al. (2020) Impulse control disorders in dopamine agonist-treated hyperprolactinemia: prevalence and risk factors. J Clin Endocrinol Metab 105(3):dgz076
Funding
Open access funding provided by Università degli Studi di Roma La Sapienza within the CRUI-CARE Agreement.
Author information
Authors and Affiliations
Corresponding author
Ethics declarations
Conflitto di interesse
Gli autori Davide Doroldi, Erika Limoncin, Giacomo Ciocca e Emmanuele A. Jannini dichiarano di non avere conflitti di interesse.
Consenso informato
Lo studio presentato in questo articolo non ha richiesto sperimentazione umana.
Studi sugli animali
Gli autori di questo articolo non hanno eseguito studi sugli animali.
Additional information
Proposto da A. Faggiano.
Nota della casa editrice
Springer Nature rimane neutrale in riguardo alle rivendicazioni giurisdizionali nelle mappe pubblicate e nelle affiliazioni istituzionali.
Informazioni Supplementari
Rights and permissions
Open Access This article is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License, which permits use, sharing, adaptation, distribution and reproduction in any medium or format, as long as you give appropriate credit to the original author(s) and the source, provide a link to the Creative Commons licence, and indicate if changes were made. The images or other third party material in this article are included in the article’s Creative Commons licence, unless indicated otherwise in a credit line to the material. If material is not included in the article’s Creative Commons licence and your intended use is not permitted by statutory regulation or exceeds the permitted use, you will need to obtain permission directly from the copyright holder. To view a copy of this licence, visit http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/.
About this article
Cite this article
Doroldi, D., Limoncin, E., Ciocca, G. et al. Ipersessualità: aspetti bio-psico-sociali. L'Endocrinologo 25, 269–272 (2024). https://doi.org/10.1007/s40619-024-01455-2
Accepted:
Published:
Issue Date:
DOI: https://doi.org/10.1007/s40619-024-01455-2