Si apre con questo numero il venticinquesimo volume de L’Endocrinologo.

I Soci SIE ricevettero per la prima volta, nell’estate del 2000, la rivista, introdotta da un editoriale a firma del fondatore Aldo Pinchera e da Mario Serio, Presidente della Società, che ne avevano progettato la produzione condividendone la Direzione scientifica. L’Endocrinologo, nei 12 anni successivi, sarà firmato da Aldo Pinchera insieme al Presidente SIE pro tempore. Il primo numero (Fig. 1) conteneva quattro Rassegne oltre che una Linea Guida, condivisa con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, che ne rivelava la vocazione culturale multidisciplinare, mantenuta inalterata negli anni e già prefigurata nell’editoriale [1] in cui si legge che la rivista ha “un orientamento prevalentemente clinico ma basato su solide evidenze della medicina e delle scienze biomediche di base [...] in forma accessibile sul piano dei contenuti e gradevole nella veste tipografica [...] in modo aderente alla realtà della medicina italiana [...]; rappresentando un forum di dibattito per gli specialisti in endocrinologia e malattie del metabolismo” e nell’invito a esperti non soltanto endocrinologi a far parte del primo comitato editoriale coordinato da Luca Chiovato e Massimo Mannelli, primi capo-redattori con l’assistenza editoriale di Maria Longari all’inizio e di Raffaella Menconi successivamente [2].

Fig. 1
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Testata e indice del primo numero della Rivista

Il comitato di redazione, articolato per sezioni specifiche, includeva quindi numerosi autorevoli esperti nei diversi campi culturali dell’endocrinologia e metabolismo e si giovò presto anche dell’affiliazione di numerose Società Scientifiche nazionali. La rivista, organo ufficiale della SIE, pubblicava anche brevi notizie relative alla vita anche delle diverse società affiliate, in un tempo in cui non era ancora diffusa la comunicazione on line. La Direzione, la redazione e gli autori invitati, garantirono da subito l’elevata qualità dei contenuti e l’Editrice Kurtis, proprietaria della testata, l’elegante presentazione editoriale e la periodicità bimestrale, aderendo alla progettualità della Direzione scientifica. Nell’ottobre del 2012, però, la scomparsa improvvisa del fondatore e direttore scientifico, poche ore dopo avere presieduto una delle periodiche riunioni redazionali (Fig. 2), aprì una crisi gravissima nella vita della rivista, peraltro aggravata dalle notevoli difficoltà industriali della casa editrice. Grazie alla risoluta guida del Presidente SIE Ezio Ghigo e all’impegno culturale e organizzativo di Paolo Vitti e Michele Marinò e della redazione pisana, L’Endocrinologo continuò regolarmente le proprie pubblicazioni fino alla svolta decisiva.

Fig. 2
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Aldo Pinchera presiede per l’ultima volta una riunione del Comitato di Redazione. Si riconoscono, alla sua destra, Luca Persani e, di fronte, da sinistra Giovanni Ceccarini, Luca Chiovato e Raffaella Menconi

Nel 2014, infatti, grazie all’azione politica di Ezio Ghigo, Springer acquisì la proprietà della testata, digitalizzando l’intera collezione della rivista e implementando l’ottimizzazione e la crescita del prodotto editoriale. Con il sostegno incondizionato dei Presidenti che si sono succeduti negli anni (Andrea Lenzi, Paolo Vitti, Francesco Giorgino e Annamaria Colao) e grazie all’altissima professionalità delle Publishing Editors che si sono avvicendate, da Barbara Pedrotti a Valeriana Ramondo a Lisa Hussey, Shivani Gore e Anna Lockhart (con la preziosa collaborazione di Bernhard Schüller e, infine, di Patricia Hofrichter), la Direzione, grazie anche all’assistenza segretariale di Raffaella Menconi e, quindi, di Alice Caleo, ha raggiunto la massima parte degli obiettivi culturali e editoriali della Rivista.

I numeri parlano da soli: nel 2022 sono stati registrati oltre 165.000 download e la tendenza rilevata nei primi mesi del 2023 lascia prevedere un’ulteriore esplosiva crescita. Il numero di articoli pubblicati nel corso di un anno si aggiorna intorno ai 200 e la foliazione di ogni singolo numero, pubblicato e spedito entro la data di copertina, sfora sempre le 100 pagine. Stabilmente elevato è il numero di articoli pubblicati open access e certamente impressiva è la crescita delle richieste di articoli fra il 2019 e il 2023, con uno scatto nei primi due mesi del 2023 che ne lascia prevedere una crescita quasi esponenziale (Fig. 3).

Fig. 3
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Immagini estratte dal Publisher Report 2023. \(\mathbf{a}\) Journal Metrics indicante il numero di downloads nel 2022; \(\mathbf{b}\) il numero complessivo di articoli pubblicati nel 2021 e 2022 e di quelli open access; \(\mathbf{c}\) crescita del numero mensile di richieste di articoli dal 2019 al 2022 e nei primi due mesi del 2023

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’impegno e l’apporto culturale dei numerosissimi studiosi che, chiamati a far parte del Comitato di redazione, hanno dettato la linea culturale della rivista proponendo temi da trattare e indicando gli autori da invitare, spesso contribuendo essi stessi come autori. Non possiamo, in questa sede, ricordarli tutti ma desideriamo menzionare, ringraziandoli per l’impagabile contributo di pensiero e fattuale, i colleghi e amici che, secondo una prassi consolidata, saranno, a partire da questo numero, avvicendati nel ruolo e precisamente Carla Scaroni, Marco Cappa, Francesco Frasca, Maria Chiara Zatelli, Teresa Mezza, Vito Guarnieri, Luigi Barrea, Caterina Di Cosmo, Andrea Loviselli.

È superfluo sottolineare che gli avvicendamenti sono motivati dall’esigenza di promuovere, grazie all’alternanza, il coinvolgimento diretto di nuovi e, talora, più giovani componenti, anche per una capillarizzazione non solo territoriale ma, soprattutto, allo scopo di potere acquisire proposte sempre nuove e di aggiornare in tempo reale le informazioni fornite ai lettori sul piano culturale e professionale, in accordo con l’emergente domanda di formazione.

A partire da questo numero, la Direzione ha proceduto, quindi, a una ristrutturazione del Comitato editoriale invitando a farne parte un notevole numero di colleghi già impegnati nel Comitato o invitati per la prima volta, senza però definirne il campo di pertinenza, come nel passato. Ciò al fine di potere fruire del contributo personale di ciascuno del componenti (editors e responsabili di rubriche e diversi progetti) alla politica culturale generale della rivista, non limitata alla proposta di temi e autori in uno specifico campo di pertinenza, per la redazione di Rassegne e di articoli classificati sotto altre testatine, anche se sarà naturale che ciascun editor sia naturalmente indotto a privilegiare il proprio campo di interesse scientifico e culturale prediletto.

La crescita della Rivista ha suggerito alla Direzione di innovare l’offerta culturale identificando una nuova sezione che sarà denominata Progetti speciali e che includerà periodici Forum e la pubblicazione di Linee Guida ufficiali, di commenti a Consensus e Metanalisi. Nel contesto dei progetti speciali saranno inclusi articoli di varia tipologia già identificati secondo la specificità della tematica (es. endocrinochirurgia, medicina nucleare, medicina di laboratorio, ecc.).

Le ormai tradizionali rubriche, molto apprezzate da tutti i lettori, si arricchiranno di nuove sezioni come Una figura, un fatto. Questa rubrica sarà costituita da brevi articoli dedicati a figure originali o già pubblicate altrove, discutendo dettagliatamente i meccanismi e le funzioni e disfunzioni graficamente rappresentati, costituendone una sorta di lunga didascalia scientificamente ragionata. Sarà arricchita anche la rubrica weekEndo che, oltre alla consolidata pubblicazione on line, troverà ulteriore spazio e innovazione sulla rivista. Grande attenzione sarà dedicata alla rubrica Novità in Endocrinologia, importante strumento di stimolo della curiosità e dell’aggiornamento di chi legge.