Commento a:

Definition and diagnostic criteria for sarcopenic obesity: ESPEN and EASO Consensus Statement.

L.M. Donini, L. Busetto, S.C. Bischoff, T. Cederholm, M.D. Ballesteros-Pomar, J.A. Batsis, J.M. Bauer, Y. Boirie, A.J. Cruz-Jentoft, D. Dicker, S. Frara, G. Frühbeck, L. Genton, Y. Gepner, A. Giustina, M.C. Gonzalez, H.S. Han, S.B. Heymsfield, T. Higashiguchi, A. Laviano, A. Lenzi, I. Nyulasi, E. Parrinello, E. Poggiogalle, C.M. Prado, J. Salvador, Y. Rolland, F. Santini, M.J. Serlie, H. Shi, C.C. Sieber, M. Siervo, R. Vettor, D.T. Villareal, D. Volkert, J. Yu, M. Zamboni, R. Barazzoni.

Obes Facts (2022) 23:1–15

and

Clin Nutr (2022) 41(4):990–1000

L’obesità sarcopenica (OS) è una condizione clinica e funzionale caratterizzata dalla coesistenza di deficit di massa e funzione muscolare (sarcopenia) ed eccesso di tessuto adiposo, caratterizzata da una fisiopatologia complessa in cui le due condizioni si influenzano negativamente a vicenda.

La sua reale prevalenza non è ancora del tutto nota data l’assenza (finora) di una definizione condivisa. Una rassegna sistematica pubblicata nel 2019 ha messo In evidenza l’estrema variabilità delle definizioni e degli approcci diagnostici per l’OS e la profonda inadeguatezza della letteratura sui valori soglia di normalità e sugli strumenti metodologici utilizzati [1]. Oltre a rendere difficile determinarne la reale prevalenza, tale variabilità ha un impatto negativo sull’individuazione e corretta gestione dell’OS, patologia a rischio elevato di comorbilità, ospedalizzazioni, mortalità e a ridotta qualità di vita [2, 3].

Le Società Scientifiche European Society for Clinical Nutrition and Metabolism (ESPEN) e European Association for the study of Obesity (EASO) hanno recentemente pubblicato una Consensus [4, 5] il cui obiettivo è stato quello di individuare una definizione univoca e universalmente adottabile di OS e criteri diagnostici condivisi a livello globale. La Consensus si è proposta di stabilire quali parametri diagnostici utilizzare, se valutare l’obesità e la sarcopenia attraverso un unico indice o separatamente, se e come prendere in considerazione la funzione muscolare, quali metodologie applicare in ambito clinico e di ricerca. La procedura di consenso ha coinvolto 38 ricercatori (esperti a livello mondiale di studi su composizione corporea, sarcopenia, obesità) e ha seguito la tecnica Delphi attraverso questionari online che venivano votati secondo 5 livelli di accordo dal gruppo di esperti. Le dichiarazioni che soddisfacevano la soglia di accordo del 75% venivano considerate nel passaggio successivo e ulteriormente elaborate sulla base delle proposte espresse.

La Consensus propone, quindi, un percorso diagnostico strutturato in 3 fasi: screening, diagnosi e stadiazione (Fig. 1):

  1. 1.

    il processo di screening è stato strutturato per essere pratico, economico, rapido, sensibile ed eseguibile anche in contesti non specialistici (es. studi di medicina generale). L’utilizzo del body mass index (BMI) è considerato accettabile in questa fase per la facilità e l’ampio utilizzo, nonostante i suoi limiti nella valutazione della composizione corporea. È affiancato dalla misurazione della circonferenza vita (WC), che permette l’inclusione di soggetti “normopeso” secondo il BMI, e dalla valutazione del rischio cardiovascolare legato al grasso viscerale e all’impatto catabolico dello stesso sul muscolo. BMI e WC sono affiancati, in fase di screening, da fattori di sospetto clinico di sarcopenia tra cui età, comorbilità, patologie acute, ospedalizzazioni, chirurgia bariatrica o sintomi come cadute ripetute o affaticabilità;

  2. 2.

    la diagnosi è di competenza specialistica e prevede l’uso di metodologie che valutano la composizione corporea. Per definire la sarcopenia è stato scelto il parametro massa magra appendicolare (ALM)/peso (W), mentre per l’obesità la Consensus propone il rapporto massa grassa in percentuale (FM%)/peso (W). La ridotta funzione muscolare (definita attraverso hand grip strength test, forza di estensione massima del ginocchio e chair stand test) rientra inoltre nella diagnosi, in quanto associata a minore qualità del muscolo scheletrico, qualità di vita e sopravvivenza. È raccomandato l’utilizzo di valori soglia di normalità specifici per etnia, età e sesso. Nella pratica clinica sono state individuate, per la valutazione della composizione corporea, la dual-energy X-ray absorptiometry (DXA) come prima metodologia di scelta, la Bioimpedance Analysis (BIA) come seconda. Quando possibile, è consigliata la valutazione della distribuzione del tessuto adiposo e della miosteatosi. In ambito di ricerca si propone l’uso di metodiche più raffinate come magnetic resonance imaging (MRI) o D3-Creatine (D3-Cr) dilution;

  3. 3.

    la Stadiazione proposta ha lo scopo di identificare i pazienti a maggior rischio (caratterizzati da comorbidità metaboliche, cardiorespiratorie o disabilità funzionali) che necessitano di cure e follow-up più stringenti.

Fig. 1
figure 1

Percorso diagnostico per l’obesità sarcopenica (SO). Tratto e ridisegnato da [4, 5]. BMI, Body Mass Index; WC, waist circumference; ALM, Appendicular Lean Mass; W, Weight; FM, Fat Mass; DXA, dual-energy x-ray absorptiometry; BIA, Bioimpedance Analysis; ASSM, absolute skeletal muscle mass

La Consensus non fornisce conclusioni assolute, ma rappresenta piuttosto un punto di inizio per la ricerca futura, che si propone di chiarire le principali criticità come la validazione dei parametri proposti, la scelta dei valori soglia e la loro capacità di predire specifici esiti avversi e l’efficacia di eventuali terapie specifiche, l’eventuale differenziazione tra OS primaria e secondaria, l’individuazione delle migliori strategie preventive e terapeutiche.