Avoid common mistakes on your manuscript.
Descrizione del caso clinico
Una donna di 32 anni, alla \(11^{\mathrm{a}}+5\) settimana di gravidanza, giungeva alla nostra attenzione per recente riscontro, agli esami ematochimici, di valori di TSH soppressi. Riferiva nell’ultimo mese iperemesi e calo ponderale di 3 kg e, in anamnesi, una storia di ipertiroidismo da Morbo di Basedow insorto all’età di 29 anni, trattato con metimazolo per 18 mesi e in remissione da un anno. Assumeva solo un integratore multivitaminico. All’esame fisico non si rilevavano alterazioni (in particolare, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca erano nella norma). Si richiedevano quindi, a completamento, esami ormonali (Tabella 1) e un’ecografia tiroidea, che evidenziava una ghiandola lievemente aumentata di volume (20 ml), con ecostruttura disomogenea e lievemente ipoecogena, normalmente vascolarizzata e priva di noduli.
Tireotossicosi in gravidanza
Nelle tireotossicosi del primo trimestre di gravidanza rientrano in diagnosi differenziale la tireotossicosi gestazionale transitoria e l’ipertiroidismo da Morbo di Basedow.
La prima (1–11% delle gravidanze) è causata dallo stimolo sulla funzione tiroidea della gonadotropina corionica (hCG) e si osserva, pertanto, in concomitanza del picco di secrezione fisiologica dell’hCG (\(7^{\mathrm{a}}\)–\(11^{\mathrm{a}}\) settimana), in particolare nelle donne con iperemesi o gestazioni multiple. La clinica è spesso assente o comunque sfumata e il quadro va incontro a risoluzione spontanea all’inizio del secondo trimestre, con la riduzione dei livelli di hCG [1]. Nelle pazienti con Morbo di Basedow, la tireotossicosi gestazionale transitoria sembra verificarsi con maggior frequenza rispetto alla popolazione generale (26% delle gravidanze) [2], probabilmente per un’aumentata sensibilità della tiroide basedowiana allo stimolo dell’hCG.
L’ipertiroidismo da Morbo di Basedow, pur meno frequente in gravidanza rispetto ad altri periodi dell’età fertile della donna (0,2 vs 0,4–1%), si osserva principalmente nel primo trimestre, in ragione della tolleranza immunitaria che si instaura a partire dal secondo trimestre [1]. La clinica è solitamente manifesta e si accompagna alla positività degli anticorpi anti-recettore del TSH (TRAb). La recidiva di malattia, pur possibile nel primo trimestre, si realizza più spesso nel post-partum [3]. Nella nostra paziente veniva fatta diagnosi di tireotossicosi gestazionale transitoria, confermata dalla progressiva normalizzazione dei livelli di TSH.
Evoluzione del quadro nella paziente
A distanza di quattro mesi dal parto, la paziente si ripresentava alla nostra osservazione per sintomatologia caratterizzata da palpitazioni, tremori e intolleranza al caldo, e calo ponderale di circa 3 kg nell’ultimo mese. All’esame obiettivo si riscontrava tachicardia e lieve ipertensione arteriosa sistolica. Venivano richiesti esami ematochimici (Tabella 2) e all’ecografia tiroidea si osservava un incremento volumetrico della ghiandola (29 ml) e un netto aumento della vascolarizzazione al color Doppler.
Tireopatie autoimmuni nel post partum
Nei mesi successivi al parto, in donne con tireopatie autoimmuni, una fase di tireotossicosi transitoria da tiroidite post-partum può interessare più del 40% delle pazienti [2]. La tireotossicosi da tiroidite post-partum insorge più frequentemente a distanza di 1–6 mesi dal parto, è spesso asintomatica o paucisintomatica ed è autolimitante, per cui non necessita in genere di terapia. Nelle donne con Morbo di Basedow in remissione dopo un ciclo di terapia tireostatica, il tasso di recidiva di ipertiroidismo incrementa, dopo la gravidanza, dal 56 all’84% [3]. L’ipertiroidismo si riscontra solitamente a partire dai tre mesi dal parto, causa sintomatologia più o meno marcata e persiste in assenza di adeguato trattamento.
Espressione clinica nella paziente
Nel caso della nostra paziente, l’elevato rapporto FT3/FT4, l’incremento della vascolarizzazione al color Doppler e la positività dei TRAb orientavano per una recidiva di Morbo di Basedow [4]. Veniva impostato trattamento con metimazolo 20 mg/die, suddivisi in quattro somministrazioni da assumere subito dopo l’allattamento, per ridurne al minimo l’assorbimento da parte del lattante.
La paziente manifestava quindi il desiderio di un’ulteriore gravidanza entro l’anno. Si raccomandava di posticiparla fino all’ottenimento di una funzione tiroidea controllata in regime terapeutico stabile, per le possibili complicanze connesse all’ipertiroidismo in gestazione [5]. Inoltre, in considerazione della storia di malattia e dell’aumentato rischio di recidiva dopo il parto, veniva proposta terapia definitiva, da attuarsi mediante tiroidectomia, essendo controindicato in allattamento il radioiodio [3, 6]. In caso di rifiuto dell’opzione chirurgica, la paziente avrebbe potuto proseguire la terapia tireostatica con switch al propiltiouracile, per la minor severità dell’embriopatia rispetto a quella da metimazolo [7].
Change history
27 August 2022
Missing Open Access funding information has been added in the Funding Note
Bibliografia
Pearce EN (2019) Management of thyrotoxicosis: preconception, pregnancy, and the postpartum period. Endocr Pract 25(1):62–68
Tagami T, Hagiwara H, Kimura T et al. (2007) The incidence of gestational hyperthyroidism and postpartum thyroiditis in treated patients with Graves’ disease. Thyroid 17(8):767–772
Rotondi M, Cappelli C, Pirali B et al. (2008) The effect of pregnancy on subsequent relapse from Graves’ disease after a successful course of antithyroid drug therapy. J Clin Endocrinol Metab 93(10):3985–3988
Cooper DS, Laurberg P (2013) Hyperthyroidism in pregnancy. Lancet Diabetes Endocrinol 1(3):238–249
Ross DS, Burch HB, Cooper DS et al. (2016) 2016 American Thyroid Association guidelines for diagnosis and management of hyperthyroidism and other causes of thyrotoxicosis. Thyroid 26(10):1343–1421
Kahaly GJ, Bartalena L, Hegedüs L et al. (2018) 2018 European Thyroid Association guideline for the management of Graves’ hyperthyroidism. Eur Thyroid J 7(4):167–186
Laurberg P, Linding Andersen S, Trimarchi F (2016) Farmaci anti tiroidei in gravidanza: controversie sul rischio di malformazioni congenite. Endocrinologo 17:78–81
Funding
Open access funding provided by Università degli Studi di Siena within the CRUI-CARE Agreement.
Author information
Authors and Affiliations
Corresponding author
Ethics declarations
Conflitto di interesse
Le autrici Gilda Dalmazio e Maria Grazia Castagna dichiarano di non avere conflitti di interesse.
Consenso informato
Le autrici dichiarano di avere ottenuto il consenso informato all’utilizzo dei dati personali della paziente.
Studi sugli animali
Gli autori di questo articolo non hanno eseguito studi sugli animali.
Additional information
Proposto da Emanuela Arvat.
Nota della casa editrice
Springer Nature rimane neutrale in riguardo alle rivendicazioni giurisdizionali nelle mappe pubblicate e nelle affiliazioni istituzionali.
Missing Open Access funding information has been added in the Funding Note
Rights and permissions
Open Access This article is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License, which permits use, sharing, adaptation, distribution and reproduction in any medium or format, as long as you give appropriate credit to the original author(s) and the source, provide a link to the Creative Commons licence, and indicate if changes were made. The images or other third party material in this article are included in the article’s Creative Commons licence, unless indicated otherwise in a credit line to the material. If material is not included in the article’s Creative Commons licence and your intended use is not permitted by statutory regulation or exceeds the permitted use, you will need to obtain permission directly from the copyright holder. To view a copy of this licence, visit http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/.
About this article
Cite this article
Dalmazio, G., Castagna, M.G. Tireotossicosi in gravidanza e nel post-partum. L'Endocrinologo 23, 303–304 (2022). https://doi.org/10.1007/s40619-022-01076-7
Accepted:
Published:
Issue Date:
DOI: https://doi.org/10.1007/s40619-022-01076-7