Introduzione

Le cisti surrenaliche rappresentano un raro reperto, con un’incidenza riportata nelle serie autoptiche di circa 0,07% [1]. Queste masse sono perlopiù asintomatiche, tuttavia possono diventare clinicamente manifeste in caso di complicanze. Benché le indagini radiologiche di scelta per lo studio delle masse surrenaliche siano TC e RM, l’ecografia rappresenta spesso la metodica di primo livello con cui vengono riscontrate le cisti surrenaliche, come nei due casi clinici di seguito proposti. All’ecografia, le cisti semplici si presentano generalmente con pareti sottili, contenuto anecogeno e rinforzo posteriore di parete [2], mentre le cisti complesse possono presentare echi e setti interni o calcificazioni parietali [3].

Caso clinico 1

Paziente maschio di 60 anni, eseguiva nel 2018 una TC addome di approfondimento in seguito al riscontro ecografico, in corso di stadiazione per neoplasia prostatica, di una sospetta massa surrenalica. La TC mostrava una formazione ipodensa surrenalica destra dotata di pareti calcifiche (Fig. 1) che è risultata essere all’istologia una cisti parassitaria da Histoplasma capsulatum.

Fig. 1
figure 1

Scansione diretta assiale TC. Formazione ovalare ipodensa di 45×37 mm del surrene destro (freccia), di densità media di circa 19 HU con pareti calcifiche. Le calcificazioni parietali sono il reperto di più frequente riscontro alle immagini TC, con un’incidenza riportata di circa il 62% [2]

Nella maggior parte dei casi, le cisti surrenaliche in TC presentano una densità media nel range dei liquidi (da -9 HU a +20 HU), con densità sovraliquida (>20 HU) solo nel 15% dei casi [2]. Ulteriore caratterizzazione è permessa dall’uso del mezzo di contrasto (MdC), che non viene captato dalle cisti.

Caso clinico 2

Paziente femmina di 20 anni, in seguito a riscontro ecografico incidentale di massa surrenalica sinistra, eseguiva nel 2017 una RM addome di approfondimento che mostrava una formazione cistica settata priva di impregnazione di MdC (Fig. 2), in seguito asportata per aumento dimensionale e risultata all’istologia di natura endoteliale.

Fig. 2
figure 2

Immagine RM assiale pesata in T2. Cisti surrenalica polilobata sinistra di 58×53 mm (freccia), iperintensa in T2 come tipico delle cisti a contenuto liquido [2], con alcuni esili setti interni non vascolarizzati nelle sequenze con MdC

In RM il segnale delle cisti è iperintenso nelle sequenze T2 e ipointenso nelle T1, come da contenuto liquido, senza impregnazione di MdC né restrizione di segnale nelle sequenze pesate in diffusione.

L’imaging è fondamentale nell’individuazione e caratterizzazione delle cisti surrenaliche al fine di escludere complicanze e per differenziarle da lesioni con componenti cistiche (solitamente feocromocitomi) che necessiterebbero di trattamento chirurgico [4].