Commento a:

A thyroid genetic classifier correctly predicts benign nodules with indeterminate cytology: two independent, multicentric, prospective validation trials.

M. Zafereo, B. McIver, S. Vargas-Salas, J.M. Domínguez, D.L. Steward, F.C. Holsinger, E. Kandil, M. Williams, F. Cruz, S. Loyola, A. Solar, J.C. Roa, A. León, N. Droppelman, M. Lobos, T. Arias, C.S. Kong, N. Busaidy, E.G. Grubbs, P. Graham, J. Stewart, A. Tang, J. Wang, L. Orloff, M. Henríquez, M. Lagos, M. Osorio, D. Schachter, C. Franco, F. Medina, N. Wohllk, R.E. Diaz, J. Veliz, E. Horvath, H. Tala, P. Pineda, P. Arroyo, F. Vasquez, E. Traipe, L. Marín, G. Miranda, E. Bruce, M. Bracamonte, N. Mena, H.E. González.

Thyroid (2020) 30(5):704–712

Nonostante l’analisi citologica sia ancora il gold standard per la diagnosi del nodulo tiroideo, in alcuni casi la risposta della citologia non è in grado di determinare se un nodulo è maligno o benigno e, in questi casi, l’analisi istologica del pezzo operatorio risulta ancora l’unica possibilità diagnostica. Negli ultimi anni sono stati messi a punto test molecolari per meglio chiarire l’esatta natura del nodulo a citologia indeterminata, in modo tale da evitare interventi di tiroidectomia assolutamente non necessari. Nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione delle tecniche molecolari di analisi che hanno poi portato allo sviluppo di alcuni pannelli di analisi multigenica (ThyroSeq, Afirma) [2, 3] in grado di identificare con alta specificità e sensibilità la natura maligna o benigna del nodulo tiroideo. La maggior parte dei test proposti per la caratterizzazione del nodulo tiroideo sono però disponibili solo in laboratori altamente specialistici per cui, in molti ospedali, la chirurgia continua ad essere utilizzata per la diagnosi del nodulo tiroideo a citologia indeterminata.

Gli autori di questo studio avevano precedentemente pubblicato lo sviluppo di un test genetico a 10 geni in grado di identificare i noduli benigni a citologia indeterminata con un valore predittivo negativo del 96% e una specificità dell’87% [1].

Nel presente articolo gli stessi autori riportano i risultati dello studio di validazione del test genetico precedentemente proposto e ne mostrano la performance. A tal fine sono stati eseguiti due trial multicentrici indipendenti e prospettici, condotti su popolazioni etnicamente diverse (TGCT-1/Cile e TGCT-2/USA). Sono stati raccolti un totale di 4.061 agoaspirati derivanti da 15 diversi centri: 897 casi risultavano indeterminati all’esame citologico. Lo studio di validazione è stato condotto però solo in 270 casi perché molti pazienti non sono stati operati mentre un altro gruppo è stato escluso per motivi tecnici. l’esame istologico 45/155 (26%) e 41/115 (39%) casi erano risultati maligni. Di questi, il test genetico aveva identificato come maligni 37 e 41 casi rispettivamente, con una sensibilità rispettivamente del 90 e 91%. Centoquattordici e 70 casi erano invece risultati benigni e di questi 101 e 61 erano correttamente identificati come benigni anche dal test genetico con una specificità dell’89 e 87% nelle due coorti. Il valore predittivo negativo era 96 e 94%, mentre il valore predittivo positivo era 74 e 82%. L’accuratezza generale del test è risultata 89%. Gli autori concludono che il test genetico presentato nel loro studio ha un’ottima performance, che può identificare con un’ottima specificità la natura benigna dei noduli tiroidei e può essere applicato nella pratica clinica per la diagnosi dei noduli tiroidei a citologia indeterminata diminuendo, quindi, il numero degli interventi chirurgici non necessari.

Questo studio di validazione risulta essere significativo perché è stato condotto su popolazioni etnicamente diverse ottenendo, però, risultati assolutamente sovrapponibili. Lo studio proposto non è affetto da bias nei criteri di selezione perché i casi erano stati raccolti in rapporto simile sia in centri accademici che in ospedali di comunità, rendendo quindi il campione omogeneo.

La cosa forse più rilevante di questo studio è rappresentata dal fatto che questo test significativamente validato è stato trasformato in un kit diagnostico la cui semplicità tecnica e grande accuratezza potrà esser di notevole aiuto per il clinico nella diagnosi prechirurgica del nodulo tiroideo.