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Possibile spiegazione del doppio segno dell’effetto hall mediante l’ipotesi dell’elettrone rotante

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Il Nuovo Cimento (1924-1942)

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Le teorie elettroniche della conduzione elettrica prevedono, contrariamente all’esperienza, un effetto Hall di segno negativo in tutti i metalli. L’A. cerca di spiegare il doppio segno dell’effetto mediante I’ipotesi dell’elettrone rotante, che spiega I’effetto Zeeman anomalo ed altri fenomeni. Ogni elettrone si considera quindi animato da un moto di rotazione attorno a se stesso per cui acquista un momento magnetico. Per effetto della sua rotazione e del suo moto di traslazione attraverso le molecole del metallo, I’elettrone deve subire qualche cosa di analogo al fenomeno di Magnus, cioè deve essere soggetto ad una forza normale all’asse di rotazione ed alla velocità di traslazione.

In una lamina metalliea posta in un campo magnetico ed attraversata dalla corrente, ogni elettrone è quindi soggetto alla forza elettrica, all’azione elettromagnetica ed all’effetto Magnus. Nel campo magnetico gli elettroni, avendo un momento magnetico, si possono orientare o parallelamente o antiparallelamente al campo; la statistica dei quanti permette di calcolare il numero n1 di quelli che si orientano parallelamente ed il numero n2 di quelli che si orientano in senso inverso, si ha n1τ;n2. L’A. deduce allora che la costante R dell’effetto Hall consta di due termini: uno negativo uguale a quello che si ottiene dalla ordinaria teoria elettronica ed uno positivo dovuto all’effetto Magnus; a seconda che prevale I’uno o I’altro termine la costante R sarà negativa o positiva.

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Literatur

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Bellia, C. Possibile spiegazione del doppio segno dell’effetto hall mediante l’ipotesi dell’elettrone rotante. Nuovo Cim 7, 91–98 (1930). https://doi.org/10.1007/BF02957620

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