Riassunto
Cosa significa vedere le particelle? Dal punto di vista epistemologico, osservare un oggetto significa rivelare la luce riflessa dalla sua superficie. La luce non è altro che la componente della radiazione elettromagnetica che il nostro occhio può rivelare. Le dimensioni delle particelle sono tali che l’onda elettromagnetica non è perturbata: la lunghezza d’onda della luce visibile, tra 400 nm nel violetto e 700 nm nel rosso, è già molto più grande della dimensione di un atomo (0.1 nm). L’unica possibilità è dunque quella di rivelare la radiazione emessa quando le particelle interagiscono con la materia. Un rivelatore di particelle è un trasduttore che collega, mediante opportune amplificazioni, un nostro organo di senso con l’effetto prodotto dall’interazione della particella che si vuole rivelare con il rivelatore stesso. La fisica delle particelle è basata su esperimenti in cui le interazioni delle particelle vengono studiate grazie all’uso di rivelatori, più o meno sofisticati.
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Braibant, S., Giacomelli, G., Spurio, M. (2012). Rivelazione e rivelatori di particelle. In: Particelle e interazioni fondamentali. UNITEXT — Collana di Fisica e Astronomia. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-2754-1_2
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