Riassunto
Per molti anni, fino a quando le sequele della malattia reumatica si sono attenuate per poi scomparire (almeno nel mondo occidentale), l’ecocardiografia e la stenosi mitralica hanno avuto un rapporto privilegiato. Vale la pena di proporne, in poche righe, la storia. La stenosi mitralica è stata per la prima volta studiata con ecocardiografia negli anni Cinquanta da Edler e Hertz [88] e nei successivi venti anni è rimasta fra le patologie più studiate con ecocardiografia M-mode. Nel 1975 Henry e collaboratori per la prima volta dimostrarono che l’ecocardiografia bidimensionale era in grado di visualizzare l’orifizio mitralico e misurarne l’area valvolare residua [89]. Questo studio fu importante perché, per la prima volta, fu dimostrato che una tecnica non invasiva poteva fornire dati quantitativi sulla stenosi mitralica (fino a quel momento possibili solo con il cateterismo cardiaco).
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Faletra, F.F., De Chiara, F., Moccetti, T. (2012). Stenosi mitralica reumatica. In: L’ecocardiografia nella valvulopatia mitralica. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-2598-1_5
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DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-2598-1_5
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