Riassunto
Il matematico ama lavorare in spazi a più dimensioni perché ama avere l’aria di chi vive sulle nuvole. Il neofita, finito per caso dentro una discussione tra matematici, ha le sue belle difficoltà a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi interlocutori e spesso si sente rispondere: “Ma non stai ragionando n-dimensionalmente!”. Quasi si sente in colpa, il neofita, a non saper guardare il mondo dalla settima dimensione. I matematici sono anche esperti a disegnare in più dimensioni, senza troppo infastidirsi per la limitazione di avere lavagne (evidentemente) binaturalezza con la quale i matematici discutono di traiettorie in spazi a 10 o infinite dimensioni, sentendosi lontane anniluce dalla possibilità di capire soltanto una parola di quei discorsi. Allo stesso tempo, il matematico assapora la potenza dei suoi ragionamenti e si rende conto che senza poter ricorrere agli spazi multidimensionali gli sarebbe impossibile lanciarsi nella risoluzione di problemi complessi e la sua vita sarebbe più vuota.
-Professore, ma qual è il senso fisico? -No, no, il senso fisico lasciatelo perdere… Prof. E. Caglioti
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Cristiani, E. (2009). Spazi a più dimensioni. In: Chiamalo x!. I blu. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1091-8_4
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