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Part of the book series: I blu ((BLU))

Estratto

S’è vero che la musica è cibo dell’amore, datemene tanta1, ha scritto Shakespeare. Scrisse mai: S’è vero che la musica è amore del cibo, datemene tanta? Se non lo fece, avrebbe dovuto farlo, non siete d’accordo? Dopo tutto, ogni creazione culinaria è come una composizione musicale. Ha il suo motivo, l’armonia dei gusti, l’orchestrazione degli elementi costituenti e, cosa che è apprezzata di rado, il suo ritmo di presentazione. È un peccato che i grandi pensatori, in genere, abbiano poco tempo per apprezzare questa bella arte, che dovrebbe essere una parte integrante della vita di tutti. Prendiamo per esempio Isaac Newton. Assorbito nel suo lavoro, spesso e volentieri non sapeva nemmeno se avesse mangiato o meno.Ciononostante,si presume che, talvolta,abbia provato il piacere di bere un bicchiere di vino. È stato documentato che in alcune occasioni, quando intratteneva degli amici, andava a prendere una bottiglia di vino e, se distratto da qualche problema irrisolto, non emergeva più dal suo studio, con grande sconcerto dei suoi ospiti. E che dire di Einstein? Una volta, essendogli stata chiesta un’opinione sul proibizionismo,osservò: Non bevo, quindi per me fa lo stesso. A Einstein non piaceva l’alcol e rimase astemio nei suoi ultimi anni.

N.d.T. William Shakespeare, “Twelfth night”: If music be the food of love, ploy on.

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References

  1. N.d.T. Testo italiano tratto da “Sottile è il Signore…”, di Abraham Pais, Bollati Boringhieri 1986.

    Google Scholar 

  2. N.d.T. Qui e in seguito, i brani in italiano dell’articolo di Einstein del 1911 sono tratti da “Albert Einstein. Opere scelte”, a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri 1988.

    Google Scholar 

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(2008). Alle prese con la gravità. In: Buchi neri nel mio bagno di schiuma. I blu. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0674-4_8

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