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Zusammenfassung

In materia di partiti politici e di democrazia diretta, è facile individuare una netta contrapposizione tra la Costituzione di Weimar e quella di Bonn: pluralismo e democrazia diretta nella prima (“la Costituzione più democratica del mondo”, come fu definita dal ministro Eduard David nel 1919), democrazia protetta e stabilità delle istituzioni rappresentative nella seconda. Tale contrapposizione si è tuttavia attenuata nella prassi. Più che alla Costituzione di Weimar, la Legge Fondamentale si è infatti contrapposta al nazismo, introducendo misure di protezione che ne scongiurassero il ritorno, e rafforzando, al tempo stesso, i valori di libertà e democrazia, già presenti nella Costituzione di Weimar.

Abstracts

It is easy to see a clash between the Weimar Constitution and the Bonn Constitution: pluralism and direct democracy are at the core of the former (“the world’s most democratic Constitution”, according to minister Edward David), while the latter is built around a defensive democracy and strong representative institutions. This clash is not so evident when it comes praxis. The Fundamental Law (Grundgesetz) was created in opposition to Nazism, rather than to the Weimar Constitution. Indeed, it featured many protection measures designed to prevent Nazism from happening again, but also to reinforce the principles of freedom and democracy, as already established in the Weimar Constitution.

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Notes

  1. 1.

    I referendum previsti erano: a) il referendum per i mutamenti territoriali dei Länder, su richiesta di un terzo degli elettori abitanti nel territorio da separare (art. 18); b) la votazione popolare per la deposizione del Presidente su iniziativa del Reichstag (art. 432); c) il referendum proposto dal Presidente prima della pubblicazione di una legge, entro un mese dalla sua approvazione (art. 731); d) la sospensione di una legge su richiesta di 1/3 del Reichstag e la sua sottoposizione a referendum su richiesta di 1/20 degli elettori (art. 732); e) il referendum su un progetto di legge di iniziativa di 1/10 degli elettori (art. 733); f) il referendum su leggi di bilancio e tributarie su proposta del Presidente (art. 735); g) il referendum promosso dal Presidente in caso di mancato accordo su una legge tra Reichstag e Reichsrat (art. 743); h) il referendum per rendere inefficace una decisione del Reichstag (art. 75); i) il referendum di revisione costituzionale (art. 76).

  2. 2.

    Secondo l’art. 22 “I deputati sono eletti con elezione generale, uguale, immediata e segreta da uomini e donne che abbiano raggiunto il 20° anno di età, secondo i principi generali della rappresentanza proporzionale.”

  3. 3.

    Secondo l’art. 124 “Tutti i tedeschi hanno il diritto di formare unioni o associazioni per il raggiungimento di scopi che non siano in contrasto con la legge penale. Tale diritto non può venire limitato con misure preventive. Il medesimo principio vale per le unioni o associazioni religiose. Ogni unione può liberamente acquistare la capacità giuridica, in conformità alle norme del diritto civile, senza che ciò possa essere rifiutato in considerazione dello scopo politico, sociale o religioso perseguito.”

  4. 4.

    Questa opinione fu formulata per la prima volta da Theodor Heuss, esponente del partito liberale presente nel consiglio parlamentare.

  5. 5.

    „Die Staatsgewalt geht vom Volke aus“.

  6. 6.

    L’art. 29 prevede che il mutamento delle ripartizioni territoriali dei Länder e la creazione di nuovi Länder siano decise con legge federale confermata con referendum ovvero con una consultazione popolare da svolgersi in relazione ad una proposta presentata da almeno un decimo degli aventi diritto al voto. In entrambi i casi deve intervenire la maggioranza dei voti espressi, che comunque corrisponda ad almeno un quarto degli aventi diritto al voto.

  7. 7.

    Nel referendum intervenuto in relazione al patto stipulato con la CDU in seguito alle elezioni politiche del settembre 2013, il 76% degli iscritti si espresse a favore.

  8. 8.

    BVerfGE 144, 20.

  9. 9.

    A norma del §43 della legge sul Bundesverfassungsgericht la richiesta di dichiarare la incostituzionalità e lo scioglimento di un partito politico a norma dell’art. 212 della Legge Fondamentale può essere proposta dal Bundestag, dal Bundesrat o dal governo.

  10. 10.

    Politische Justiz in der Weimarer Republik 1919-1927. In: www.kritische-polizisten.de/wp-content/uploads/2018/03/00, 43 ss..

  11. 11.

    Durante l’impero Bismark aveva fatto approvare nel 1878 la legge contro il partito socialdemocratico (Sozialistengesetz).

  12. 12.

    Il primo divieto fu disposto dal ministro degli interni della Prussia il 15 novembre 1922, confermato l’anno successivo dalla Corte di Stato e quindi dal Presidente del Reich nel 1924.

  13. 13.

    Cfr. Politische Justiz cit., 62 ss. e la tabella riportata a pagina 65.

  14. 14.

    BVerfGE 82, 322.

  15. 15.

    Il libro di riferimento è Armin Mohler: Die Konservative Revolution in Deutschland 1918–1932, Stuttgart 1950.

  16. 16.

    Rusconi (20192). L’articolo presenta il libro di Hans Modrow: La perestrojka e la fine della Ddr, Milano 2019, originariamente pubblicato nel 1998, che riporta le memorie di Hans Modrow, ultimo primo Ministro della DDR e promotore di una linea socialista riformista democratica.

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Palici di Suni, E. (2021). Sistema dei partiti e democrazia diretta: la lezione di Weimar. In: Ferrari, G.F., Moraldo, S.M. (eds) Deutschland zwischen europäischer Integration und Souveränismus – La Germania tra integrazione europea e sovranismo. Springer, Berlin, Heidelberg. https://doi.org/10.1007/978-3-662-60913-2_12

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