Riassunto
Nei paesi occidentali, il fumo di sigaretta ha raggiunto la sua massima diffusione negli anni ’40 e ’50, quando è documentato che fumassero il 75% degli uomini e il 30% delle donne. Da allora, queste percentuali sono diminuite molto in risposta alle intense campagne promosse dalla Sanità Pubblica e dalla legislazione; ad esempio, in Australia e in alcuni paesi scandinavi la prevalenza è al 16–20% sia per gli uomini sia per le donne. Altrove in Europa la prevalenza del fumo raggiunge circa il 50%, mentre nel sud-est asiatico e nell’Asia dell’est la prevalenza è aumentata notevolmente, più tra gli uomini, anche se negli Ultimi 2–3 decenni sempre più donne fumano. L’Asia è un bersaglio molto appetibile per le campagne di marketing promosse dall’industria del tabacco. Più del 50% degli uomini in Asia fumano ancora oggi: per ogni tre sigarette fumate nel mondo, una è in Cina, dove si dice che esistano più di 1000 marchi di sigarette. Uno status socioeconomico basso è un fattore di rischio molto importante che condiziona il consumo di sigarette nei paesi sviluppati. Anche in Australia, con una bassa prevalenza generale, alcune comunità indigene isolate e svantaggiate hanno un tasso di consumo dell’80%.
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Letture consigliate
- Treating tobacco use and dependence. Clinical practice guideline. U.S. Department of Health and Human Services, June 2000. Full text available at www.surgeongeneral.gov/tobacco/default.htmGoogle Scholar