Riassunto
La storia della psicologia è disseminata da accademici che disputano sui meriti delle rispettive teorie con le quali cercano di spiegare tutte le diverse componenti del comportamento umano. Uno di questi accademici, J.B. Watson, propose un modello di psicologia oggettiva e scientifica del comportamento che prese il nome di “comportamentismo”. Watson sosteneva che era possibile studiare l’apprendimento senza far riferimento ad alcun processo mentale interno, rifiutando energicamente l’idea dell’introspezione e spostando l’attenzione sul comportamento osservabile e su come un organismo, umano e/o animale, apprenda adattandosi al proprio ambiente. L’enfasi fu messa sul concetto di “cultura”, nella classica contrapposizione filosofica naturacultura. Ivan Pavlov, in Russia, aveva già mostrato l’effetto del condizionamento su comportamenti semplici, come la risposta di salivazione nei cani, e Watson suggerÌ che anche comportamenti umani più complessi potessero essere facilmente condizionati. Allo scopo di verificare tale ipotesi, decise di sperimentare la teoria su un bambino di 11 mesi, provando a condizionare la risposta di paura del bambino, in associazione ad uno stimolo neutro. Sulla base di questa idea ebbe inizio uno dei casi più citati nella storia della psicologia: la sperimentazione sul piccolo Albert.
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Rolls, G. (2011). Storie di bambini: il piccolo Albert il piccolo Peter. In: Casi classici della psicologia. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1923-2_10
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