Estratto
Nei capitoli precedenti abbiamo indicato come la tecnica tridimensionale di TC delle arterie coronarie sia in grado di dimostrarne l’anatomia, ottenendo, con mezzo di contrasto endovenoso, una opacizzazione di questi vasi e permettendo una dimostrazione delle singole arterie utilizzando tecniche di ricostruzione delle immagini (planimetrica e volumetrica) che consentono un’analisi dettagliata delle strutture anatomiche e della parete. Questo tipo di indagine consente pertanto, forse unica tra tutte le indagini per la valutazione delle arterie coronarie, di visualizzarne il lume in maniera non invasiva e contemporaneamente di vedere la parete. Al contrario, con la tecnica angiografica con catetere abbiamo soltanto una visualizzazione del lume interno, pervio, delle arterie coronarie. Possiamo capire che esiste una malattia aterosclerotica a livello della parete solo in quanto riusciamo ad identificare un restringimento del lume, opacizzato dal mezzo di contrasto. Con la tecnica di ultrasonografia intravascolare (IVUS), invece, abbiamo una visualizzazione eccellente della parete (si tratta sempre e comunque di una tecnica invasiva, con catetere introdotto in arteria), ma non visualizziamo contemporaneamente il lume se non in maniera bidimensionale, non diretta.
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Pavone, P., Leo, R. (2008). TC delle coronarie: identificazione e caratterizzazione della placca aterosclerotica. In: Malattia coronarica. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0850-2_9
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DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-0850-2_9
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