Astratto
Avevo circa cinque anni quando mio padre un giorno tornò a casa con una scatola di acquerelli ed uno di quegli album in cui sono già disegnati i contorni delle figure e bisogna solo aggiungere i colori per completare l’immagine. Una delle scene che trovai all’interno era un panorama del monte Fuji in Giappone, innevato sulla cima, immerso tra ciliegi in fiore. All’epoca non sapevo che questa immagine era assai comune nelle stampe giapponesi, quindi, non avendo alcun termine di paragone, mi cimentai nell’opera cominciando dai fiori di ciliegio, che presi a colorare di varie sfumature di rosa; poi passai al marrone del tronco degli alberi, al verde dei prati e solo alla fine affrontai il cuore del disegno, ispirandomi alle Dolomiti che erano le uniche montagne che all’epoca conoscevo, e così il monte Fuji alla fine sembrava un picco alpino; era insomma un po’ troppo rosaceo.
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di Strickland, E. (2008). L’angelo di Shibuya. In: I numeri nel cuore. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0714-7_13
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