Estratto
Il desiderio di un alvo regolare resta una delle principali ragioni dell’uso dei lassativi. Abitudini, quali il consumo di cibo con un basso contenuto di fibre, unito alla mancanza di esercizio fisico, possono contribuire all’uso dei lassativi. I lassativi sono frequentemente utilizzati dai pazienti cardiopatici scompensati, per i quali qualsiasi tipo di sforzo può risultare nocivo; dai pazienti sottoposti ad interventi chirurgici all’addome, per evitare una esagerata azione dei muscoli del torchio addominale; dai pazienti con problemi di emorroidi e dai pazienti anziani obbligati a letto per periodi di tempo prolungati; dai pazienti ospedalizzati, per i quali il cambiamento di ambiente e dieta e la ridotta attività fisica provocano una rarefazione della defecazione. In tutti questi casi i lassativi rappresentano i farmaci maggiormente prescritti per terapie a breve e a lungo termine in quanto ammorbidiscono le feci e minimizzano lo sforzo legato all’evacuazione. l’uso dei lassativi è inoltre valido in caso di costipazione acuta, in alcuni casi di costipazione cronica (per abituare il paziente a regolarizzare l’intestino) e nel caso di costipazione causata da atonia della muscolatura intestinale. In quest’ultima evenienza, ma anche nei casi di costipazione acuta, la preferenza è data ai lassativi antrachinonici (cascara e senna) in quanto sono ben tollerati ed hanno un’azione blanda; inoltre non incrementano il rischio di cancro colorettale.
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(1997). Conclusioni. In: Lassativi. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0511-2_10
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