Sofocle Fr. 941 R.: testo e interpretazione

Riassunto

Rispetto agli altri luoghi tragici sul tema dell’esaltazione della potenza di Afrodite, questo frammento si distingue per l’insistita tendenza all’enumerazione seriale. Si succedono, nell’ordine, tre elenchi: il primo di definizioni di Cipride, il secondo degli impulsi emotivi che in essa sono contenuti, il terzo degli esseri viventi raggiunti dalla dea. Il fatto che non si tratti di un intervento corale, come nelle celebri trattazioni del tema nel terzo stasimo dell’Antigone o del primo e del quarto dell’Ippolito, bensì di un discorso in trimetri giambici, può in parte giustificare il prevalere della tendenza narrativo-catalogica rispetto a quella lirico-rie-vocativa presente negli altri passi, caratterizzati da una più libera associazione di immagini e da un lessico più ricercato. Sta di fatto, comunque, che questo frammento, pur avendo vari aspetti in comune con le altre rielaborazioni tragiche del tema¹, soprattutto a livello di ripresa di singoli nessi espressivi o di temi caratteristici, mostra rispetto ad essi, quanto a moduli compositivi, un influsso più diretto dei precedenti epici.

Ringrazio quanti mi hanno espresso il loro parere in merito al frammento: V. Di Benedetto, con cui ho proficuamente discusso i vv. 9–11, e A. Bagordo, G. Burzacchini, M. Cantilena, A. Ercolani, F. Ferrari, V. Tammaro, R. Tosi ai quali sono debitrice di consigli, suggerimenti e indicazioni bibliografiche.