Sommario
La strada per lo sviluppo di farmaci anti-obesità efficaci e sicuri resta ancora difficile. Tutto questo va di pari passo con un rinnovato bisogno di nuovi farmaci in grado di essere di aiuto ai pazienti che decidono di provare a perdere peso. Tuttavia, i farmaci destinati a questo scopo hanno avuto e continuano ad avere una storia a dir poco travagliata, che già di per sé costituisce un ostacolo al rapido sviluppo di molecole sicure ed efficaci. Recentemente, si è notato un maggiore rigore negli organi regolatori di controllo (FDA, EMA) prima di approvare l’utilizzo di composti sicuri, che siano prescrivibili nell’ambito di un intervento diretto al cambiamento dello stile di vita. Nel corso degli anni, molti farmaci hanno fallito perché poco efficaci (es. leptina, antagonisti dell’NPY) o poco sicuri (antagonisti del recettore per i cannabinoidi). In parte, il problema è imputabile al fatto che si tende ad aumentare il dosaggio per ottenere quella perdita di peso indispensabile a decretare l’efficacia di un farmaco, producendo inevitabilmente effetti collaterali inaccettabili. Dal momento che utilizzando dosi minori di farmaco si hanno minori effetti collaterali, l’idea è quella di utilizzare combinazioni di vecchi farmaci (fentermina/topiramato, naltrexone/bupropione), che possono presentare potenziali rischi, ma a basso dosaggio. In pratica, si tratta di vecchi farmaci ormai fuori brevetto, oppure nuovi composti (lorcaserina) con un target ben noto (recettore 5HT2c). Tuttavia, bisogna anche affermare che, negli ultimi anni, le conoscenze sui meccanismi che regolano la riduzione dell’introito di cibo e l’aumento del dispendio energetico si sono eccezionalmente ampliate, per cui è ragionevole pensare che saranno sviluppati nuovi farmaci con target biologici diversi (tessuto adiposo bruno, vaccini). Altro punto fondamentale è che si inizia a pensare all’utilizzo dei farmaci in cronico, ma sempre e comunque in associazione a indicazioni per un cambiamento dello stile di vita.
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Conflitto di interesse
Gli autori Carlo Maria Rotella e Barbara Cresci dichiarano di non avere conflitti di interesse.
Consenso informato
Lo studio presentato in questo articolo non ha richiesto sperimentazione umana.
Studi sugli animali
Gli autori di questo articolo non hanno eseguito studi sugli animali.
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Proposta da P. Fierabracci.
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Rotella, C.M., Cresci, B. Cosa c’è all’orizzonte della farmacologia dell’obesità. L'Endocrinologo 15, 207–212 (2014). https://doi.org/10.1007/s40619-014-0064-3
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