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Prevenzione (o differimento) del diabete tipo 2

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L’Endocrinologo Aims and scope

Riassunto

Fattori ambientali quali la vita sedentaria, l’obesità e la dieta ipercalorica sono diventati una regolare consuetudine nei Paesi industrializzati e, più recentemente, anche nei Paesi in via di sviluppo. Di qui una vera e propria pandemia di diabete tipo 2 (DT2), la cui prevalenza nella popolazione continua ad aumentare ad un ritmo impressionante, collegato al parallelo aumento dell’obesità. La malattia diabetica causa un aumento significativo della mortalità e della morbilità, specie quella dovuta alle complicanze croniche (micro e macro-angiopatia, neuropatia) che riducono la qualità di vita dei pazienti e pesano in modo significativo sulla spesa sanitaria. A fronte di un problema così grave e così diffuso diventa indispensabile attivare strategie capaci di invertire la tendenza alla crescita progressiva della prevalenza della malattia diabetica. Per il DT2 disponiamo oggi sia di indicatori di predisposizione che di possibili interventi di prevenzione. Gli indicatori di predisposizione consistono nelle alterazioni della glicemia che configurano la condizione di “pre-diabete” e nella presenza di fattori di rischio, congeniti (non modificabili) o acquisiti (modificabili con interventi appropriati). Il “pre-diabete” a sua volta comprende: a) alterat a glicemia a igiuno (IFG), cioè glicemia nel range 110–125 mg/dl; b) alterata tolleranza al carico di glucosio (IGT), con glicemia a digiuno <110 mg/dl e nel range 140–199 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (OGTT); c) IFG + IGT. L’intervento di prevenzione del DT2 è basato sulla capacità di modificare la condizione di prediabete e di correggere i fattori di rischio che determinano una più rapida progressione verso il DT2 e che sono modificabili con adeguato intervento (obesità, vita sedentaria, dislipidemia, etc.). Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi studi clinici che dimostrano che l’intervento sullo stile di vita (essenzialmente mediante dieta ed esercizio fisico), la riduzione del peso corporeo e anche l’assunzione di alcuni farmaci che correggono le alterazioni del metabolismo glicolipidico del soggetto sono in grado di ridurre significativamente la comparsa del DT2 nei soggetti predisposti. Tra i vari tipi di intervento, il cambiamento dello stile di vita, con particolare riferimento alla riduzione ponderale, è risultato il più efficace nella prevenzione del diabete. È pertanto opportuno che il medico selezioni i pazienti predisposti e ponga in atto una idonea strategia per la prevenzione del DT2 e delle sue gravi complicanze nella popolazione.

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Vigneri, R., Squatrito, S. Prevenzione (o differimento) del diabete tipo 2. L’Endocrinologo 4, 211–216 (2003). https://doi.org/10.1007/BF03344477

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