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Sulla Magnetizzazione del Ferro Entro a Campi Continui ed a Campi Alternativi

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Il Nuovo Cimento (1911-1923)

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Conclusione

Il risultato delle osservazioni precedenti può essere riassunto come segue:

  1. 1.°

    Nelle ricerche intorno alla magnetizzazione del ferro è possibile frazionare questo in elementi così sottili, da rendere completamente trascurabili gli effetti delle correnti parassite della frequenza fondamentale, qualora questa non ecceda un centinaio di periodi al 1’’;

  2. 2.°

    La forma di fili cilindrici, il cui diametro non eccede uno a due decimi di millimetro, è perfettamente adatta allo scopo, e, disponendo i campioni in forma di anelli circolari, di raggio non inferiore a un decimetro, la discontinuità del metallo costituente il circuito magnetico non crea al passaggio delle linee di flusso alcuna riluttanza apprezzabile;

  3. 3.°

    Assoggettando il ferro in tali condizioni ad una magnetizzazione alternata di frequenza non superiore a un centinaio di periodi per 1’’, comunque varii la forma delle curve di flusso e di forza magnetomotrice, la energia dissipata per isteresi in ogni periodo coincide con tutta l’ approssimazione con quella desunta dalle curve statiche, a parità di induzione massima;

  4. 4.°

    Se la magnetizzazione alternata si fa avvenire in tali condizioni, per cui la variazione del flusso segua una legge sinusoidale, mancano completamente le correnti parassite di frequenza superiore, ed i valori della permeabilità dedotti dai massimi della induzione e della forza magnetica, (i quali hanno la medesima fase), coincidono con quelli desunti dalla curva normale di magnetizzazione statica, salvo piccole differenze che verosimilmente sono da attribuire agli errori di osservazione;

  5. 5.°

    Se per contro si realizza con disposizioni opportune di risonanza una variazione sinusoidale della forza magnetizzante, la curva del flusso può assumere una forma apparentemente anormale, nella quale il massimo assoluto della induzione precede in fase il massimo della forza magnetomotrice applicata, e supera notevolmente quel valore che a questo massimo corrisponde nella curva statica normale; con questo può invece coincidere sensibilmente il valore momentaneo della induzione alternativa nell’ istante in cui la forza magnetomotrice raggiunge il suo massimo;

  6. 6.°

    La causa di questo fenomeno è verosimilmente da ricercare nelle correnti parassite di breve durata, originate dalla variazione estremamente rapida del flusso, le quali nelle condizioni particolari del circuito assumono fase diversa dalle rispettive forze elettromotrici, e possono reagire sulle correnti primarie alterando sensibilmente la grandezza della forza magnetomotrice risultante;

  7. 7.°

    Entro i limiti di frequenza realizzati ordinariamente l’ esperienza non permette di verificare con sicurezza la esistenza di una vera e propria viscosità magnetica, e dalla considerazione di essa i risultati attuali, e quelli ottenuti da parecchi altri sperimentatori, permettono di prescindere nella maggior parte dei casi pratici.

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References

  1. Estratto dagli Atti dell’Associazione Elettrotecnica Italiana, volume XV, fasc. 421 aprile 1911.

  2. Annalen der Physik und Chemic. Neue Folge-Band. 66, anno 1898, pag. 859.

  3. E. T. Z. 1895, pag. 488.

  4. Ann. de Phys. u 66, pag. 29, 1898,

  5. Phil. Mug. 9, p. 102, 1905.

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  10. Politecnico di Monaco. 1910, Tesi di dottorato.

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  13. E. T. Z. 1900, p. 233.

  14. E. T. Z. 1905, p. 905.

  15. Loco citato p. 888.

  16. Atti A. E. I. 1911, pag. 15.

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Estratto dagli Attidell’Associazione Elettrotecnica Italiana, volume XV, fasc. 4.°, aprile 1911.

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Lombardi, L. Sulla Magnetizzazione del Ferro Entro a Campi Continui ed a Campi Alternativi. Nuovo Cim 2, 159–212 (1911). https://doi.org/10.1007/BF02958494

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