Literatur
Diamo ben volentieri la lettera scrittaci a questo riguardo dal General Sabine. Io credo che il sole eserciti uninfluenza magnetica sulla terra perchè non posso altrimentilspiegare, o dar ragione della variazione decennale nella frequenza e somma di quegli effetti che sono chiamatii dislurbi magnetici i quali hanno precisamente li stessi cicli e epoche che le macchie solari cioè unminimum negli anni che finiscono in 3 e 4, ed unmaximum in 8 e 9: come p. e.minimum nel 1843, 1844 emaximum nel 1848 e 1849. Anche tutte le altre variazioni magnetiche minori, che mostrano la loro relazione col sole seguendo leggi dependenti dalle oresolari, dimostrano anche in un grado maggiore o minore l’influenza dello stesso ciclo, che non ha altra relazione da noi conosciuta se non coi cambiamenti fisici nel sole visibili a noi nelle variazioni di frequenza e di grossezza delle macchie del disco solare. La coincidenza degli anni diminimum emaximum delle macchie solari e dei disturbi magnetici è stata ora tracciata senza interruzione dal 1823–24, al 1858–59; e ogni cosa indica che siamo attualmente (1863–64) in un’epoca diminimum. Non posso neppure trovare altro modo di spiegare, se non per l’azione magnetica del sole,l’ ineguaglianza semiannuale dellavariazione diurna solare, la quale è la stessa in ore, in direzione in grandezza situata che sia la località nell’ emisfero Nord Sud, o nelle regioni tropicali. Nè posso vedere altra spiegazione che quella di una diretta azione magnetica del sole, per l’ineguaglianza semíannuale in ciascuno dei tre elementi magnetici i quali sono affetti precisamente nella stessa maniera e allo stesso periodo dell’ anno quando la località si trova nell’emisfero Nord, Sud, o nei tropici. I fatti qui menzionati sono certi, la spiegazione èinferenziale: ma non presenta alcuna improbabilità e nessuna spiegazione migliore, potrei dire, anzi nessun altra spiegazione è stata ancora proposta ed è conforme a una filosofiasana, di ricevere come spiegazione finchè una teoria più probabile sia proposta, o finchè un confronto coi fenomeni metterà in credenza qualcheinconsistenza non ancora conosciuta.
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Matteucci, C. Sulle correnti elettriche della terra. Il Nuovo Cimento (1855-1868) 18, 330–338 (1863). https://doi.org/10.1007/BF02906411
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