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L’Allegoria della prudenza di tiziano e ilsignum tricipitis del cerbero di serapide

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Abstract

The article focuses on the iconography of the so-calledAllegory of Prudence by Titian (London, National Gallery), in which the three animal heads have recently been interpreted as an allegory of sins. Against this view the author seeks to reconfirm the interpretation first put forward by Erwin Panofsky on the basis of a passage of Macrobius, according to which the three heads would represent the triad of Past, Present, and Future. The argument is supported by new visual and textual examples, including, as Titian’s likely direct source, a passage ofL’idea del theatro (1550) by Giulio Camillo, probably an acquaintance of Titian’s.

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Notes

  1. Macrobio,Sat. I.20.13-15. L’iscrizione riportata in alto nel quadro (EX PRAETERITO PRAESENS PRUDENTER AGIT NE FUTURAM ACTIONEM DETURPET) esplicita il rapporta dei due tricipiti (animale e umano) con il tema della Prudenza, giustificando il titolo tradizionale del dipinto; cfr. E. Panofsky e F. Saxl, “A Late-Antique Symbol in Works by Holbein and Titian”,The Burlington Magazine 49 (1926), pp. 177–181 (per il passo di Macrobio, pp. 179–180). L’attribuzione a Tiziano del dipinto di Londra è stata recentemente messa in discussione, cfr. W.R. Rearick, recensione aTitian 2003s (catalogo della mostra tenuta a Londra, citato alla nota 5), inStudi Tizianeschi 1 (2003), pp. 30–31.

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  5. Camillo non è nominato, ad esempio, in L. Puppi, scheda inTiziano. Catalogo della mostra. Venezia, Palazzo Ducale-Washington, National Gallery of Art (Venezia: Marsilio, 1990), pp. 347–348; D. Arasse, “La Prudence de Titien”, in: Idem,Le sujet dans le tableau (Paris: Flammarion, 1997), pp. 107–122; E. J. Campbell, “Old age and the politics of judgment in Titian’s ‘Allegory of Prudence’ “,Word and Image 19 (2003), pp. 261–270; S. Raman, “Performing Allegory: Erwin Panofsky and Titian’s ‘Allegory of Prudence’”,Emblematica, 13 (2003), pp. 1–38; N. Penny, inTitian. Catalogo della mostra, National Gallery, London, Feb. 19–May 18, 2003, éd. D. Jaffè (London: National Gallery Co., 2003), p. 160. — Il dipinto di Tiziano è stato discusso in relazione al passodell’Idea del theatro quasi esclusivamente negli studi dedicati a Giulio Camillo, cfr. ad esempio L. B. Wenneker,An Examination of “L’Idea del Theatro” of Giulio Camillo, Including an Annotated Translation, with Special Attention to his Influence on Emblem Literature and Iconography, Ph.D. University of Pittsburgh 1970, pp. 163–177. Un’eccezione è rappresentata da A. Gentili, “L’ ‘Allegoria di Tiziano’: il volto e il tempo”,Art e Dossier 132 (marzo 1998), p. 29, nota 5.

  6. S. Cohen, “Titian’s London ‘Allegory’ and the three beasts of his ‘selva oscura’ “,Renaissance Studies 14 (2000), pp. 46–69; Campbell 2003, p. 261; Penny 2003, p. 160. Anche nello studio della Cohen Camillo non è mai nominato.

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  7. La stessa Cohen aveva in precedenza accennato al grande dibattito in merito al significato da attribuire ai dipinti mitologici di Tiziano (S. Cohen, “Animals in the Paintings of Titian: a Key to Hidden Meanings”,Gazette des Beaux Arts 132 [1998], p. 193), senza peraltro prendere una posizione chiara in merito.

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  8. Cohen 2003, p. 53, nota 19 (il saggio di Arasse è citato alla nota 5).

  9. Cohen 2003, p. 58.

  10. Cohen 2003, p. 60.

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  12. Cohen 2003, p. 56.

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  14. “…the more research is done on a smaller number of subjects, the more our understanding seems to diminish. If A writes four pages about a given problem, it takes B sixteen to refute him, and C needs sixty four to restore — more or less — the status quo”, cfr. E. Panofsky, “ ‘Virgo and Victrix’. A Note on Dürer’s ‘Nemesis’”, in:Prints. Thirteen illustrated essays on the art of the print, ed. C. Zigrosser (New York: Holt, Rinehart and Winston, 1962), p. 15.

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  15. La lettura della Bosch, infatti, è stata accolta sostanzialmente solo in J. Cox-Rearick,Dynasty and Destiny in Medici Art (Princeton: Princeton University Press, 1984), pp. 285–286.

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  16. La lussuria, in particolare, era associata più spesso al leopardo o alla lonza, cfr. Cohen 2003, p. 58.

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  20. Cohen 2003, p. 50.

  21. Ibidem.

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  26. GRI Library, Special Collections, ms 2001.M.36:Dictionary of iconography, c. 62r. Su questo manoscritto cfr. S. Pierguidi, “Un anonimo repertorio di personificazioni della fine del Cinquecento”,Studi Romani 53 (2005), pp. 51–93 (la voce in questione è trascritta a p. 90).

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  27. C. Ginzburg, “Tiziano, Ovidio e i codici della figurazione erotica nel ’500”, in:Tiziano e Venezia, atti del convegno (Vicenza: N. Pozza, 1980), pp. 129–130. Il saggio è stato ripubblicato in inglese inTitian’s “Venus of Urbino”, a cura di R. Goffen (Cambridge: Cambridge University Press, 1997), pp. 23–36. Di diversa opinione è A. Gentili,Da Tiziano a Tiziano. Mito e allegoria nella cultura veneziana del Cinquecento (prima edizione 1980) (Roma: Bulzoni, 1988), pp. 256–257. Cfr. anche T. Puttfarken,Titian and Tragic Painting. Aristotle’s Poetics and the Rise of the Modern Artist (New Haven and London: Yale University Press, 2005), pp. 148–149.

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  33. Panofsky 1955, pp. 158–161. Lo studioso citava, per Cartari, un’edizione secentesca, ma il passo relativo al tricipite descritto da Macrobio è presente già nellaprinceps: “Facevano [gli Egiziani] questi tre capi con i colli insieme giunti che venivano poi a fare un corpo solo intorno al quale con stretti nodi stava avolto un serpente in modo che lo nascondeva tutto, e con il capo veniva poi alla mano destra di Serapide Dio de’ gli Egittii, perche questo mostro stava sempre alla destra della sua statoa … della quale l’un capo, quel di mezzo era di Lione, che mostrava il tempo presente, perche questo posto tra il passato, e l’avenire è in fatti, et ha maggiore forza de gli altri… l’altro capo della parte destra era di piacevole Cane, e significava che il tempo a venire con nuove speranze benche incerte ci lusinga sempre. Et il terzo della sinistra di Luipo rapace mostrava il tempo passato, il quale rapisce tutte le cose, e moite ne divora in modo che non ne lascia memoria alcuna. Questo forse era meglio dire nella imagine del Sole, ma ne anco qui sta male, poi che Saturno mostra il tempo, le parti del quale, corne ho detto, erano cosÌ notate”, cfr. V. Cartari,Le imagini con la spositione de i dei de gli antichi (Venezia: per Francesco Marcolini, 1556), c. 11v. In un disegno di Giovanni Guerra ispirato a un passo simile della prima edizione illustrata del trattato di Cartari (1571) si vede in primo piano Serapide accompagnato da una figura umana con le classiche tre teste di lupo, leone e cane (Christie’s New York, 22 gennaio 2003, lotto nℴ 21: il disegno in questione è quello al centro della fila in alto). I disegni, passati all’asta sotto il nome di Andrea Boscoli, sono stati correttamente attribuiti a Guerra in E. Pagliano,Dessins Italiens de Venise à Paierie du musée des beaux-arts d’Orléans. XV-XVIII siècle (Paris: Somogy éditions d’art; Orléans: Musée des beaux-arts, 2003), pp. 100–101. Cfr. anche S. Pierguidi, “I disegni Rothschild di Giovanni Guerra e leImagini degli dèi di Vincenzo Cartari”,Schede Umanistiche 18 (2004), p. 138. Sul rovescio della medaglia del Gritti cfr. S. Pierguidi, “Time or Prudence? The reverse of Giovanni Zacchi’s Medal of Andrea Gritti”,The Medal 48 (2006), pp. 4–6.

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Pierguidi, S. L’Allegoria della prudenza di tiziano e ilsignum tricipitis del cerbero di serapide. IJCT 13, 186–196 (2006). https://doi.org/10.1007/BF02856292

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