Ricerche sulla conduttività elettrica dei carboni

Conclusione

6. Benchè i diversi carboni seguano una legge comune nel modificare la propria conduttività in ordine al vario grado di compressione. nondimeno si può conchiudere dalle esposte ricerche la poca convenienza del loro impiego in uno strumento di misura dove si pretenda argomentarne la resistenza attuale dalla pressione che su di loro si esercita. Anche prescimdendo dalle anomalie testè accennate, basta avvertire che quella legge fu dedotta pigliando le medie di due serie di determinazioni fatte l'una a pressioni crescenti e l'altra a pressioni calanti. Altrimenti l'effetto secondario complica il fenomeno e vi toglie regolarità: le resistenze misurate due volte di seguito crescendo la pressione entro i medesimi limiti riescono spesso assai vicine tra loro, ma ben di rado coincidono. Se, poro, non si esige che una certa approssimazione, allora si possono ottenere dei soddisfacenti risultati, scegliendo con cura il pezzo di carbone, studiandone la legge e sopratutto non uscendo mai da certi limiti nelle pressioni.

Torna invece comodo ed opportuno l'impiego dei carboni in quegli apparecchi dove non si abbia di mira che di constatare l'esercizio di una pressione o che si adoperino per modificare la resistenza di un reoforo, crescendola o scemandola fino a raggiungere un determinato effetto, senza che perciò importi di conoscere la grandezza della modificazione apportatavi (1).