Preliminary report on cosmic ray intensity during magnetic storms in July 1959

Summary

The cosmic ray intensity variation during three magnetic storms of July 1959 is analyzed. Data from neutron monitors at Mina Aguilar (4000 m o.s.l. at 12° S geomagnetic latitude), Buenos Aires (0 m o.s.l., 23° S) and Ellsworth (0 m o.s.l., 67° S) were used. A method is described which gives detailed information on the variation of the primary cosmic ray spectrum during magnetic storms. This method is applied to the present case, giving the following results: the shape of the primary variation spectrum responsible for the three July storms was approximately the same as that of the May 1959 storm. During the recovery of the second storm, an injection of considerable intensity of low energy particles was found. The time dependence of this extra flux is determined. During the slow recovery after the last storm, the primary variation spectrum changes its shape in a similar way as in the May storm recovery. The correlation of these effects with geomagnetic activity is shown.

Riassunto

Si analizza la variazione dell’intensità dei raggi cosmici durante le tre tempeste magnetiche del Luglio 1959. Si sono utilizzati i dati dei rivelatori di neutroni di Mina Aguilar (4 000 m s.l.m., 67° S di latitudine geomagnetica), Buenos Aires (0 m s.l.m., 23° S) ed Ellsworth (0 m s.l.m., 67° S). Si descrive un metodo che fornisce dettagliate informazioni sulla variazione dello spettro dei raggi cosmici primari durante le tempeste magnetiche. Questo metodo viene applicato al caso presente, ottenendo i seguenti risultati: la forma dello spettro di variazione dei primari, cui è dovuta la tempesta del Luglio, era quasi uguale a quella della tempesta del Maggio 1959. Durante la ripresa dopo la seconda tempesta si è riscontrata una iniezione di intensità considerevole di particelle di bassa energia. Si determina la dipendenza dal tempo di questo flusso aggiuntivo. Durante la lenta ripresa dopo l’ultima tempesta, lo spettro di variazione dei primari cambia la sua forma in maniera simile alla ripresa dopo la tempesta di maggio. Si mostra la correlazione fra questi effetti e l’attività geomagnetica.