Literatur
Questo teorema si trova dimestrato, in forma ed estensione alcun poco diverse, in una NotaSulla teoria del potenziale, equazione (6) c (Rendiconti del R. Istituto Lombardo, per l’anno 1883).
Non è del tutto facile rilevare qual fosse il pensiero di Maxwell intorno a questavexata quœstio dell’autopotenziale magnetico. Nell’art. 632 delTreatise (Ed. II), dell’autopotenziale magnetico. Nell’art. 632 delTreatise (Ed. II), verrebbe indicata senza altro l’espressione P(V): ma nell’Art. 440 e nella Nota I al Cap. XI, Parte IV, è fatto cenno d’altre forme, per lo meno rispetto ai corpi aggiunto da Betti (Teorica delle forze newtoniane, 1879) in base a considerazioni istituite sugli elementi magnetici. Mercè considerazioni di simile natura, benchè di carattere più indeterminato, esso è stato pure introdotto ed usato nella citata mia Memoria del 1884. Lo stesso·termine complementare si era già presentato, come conseguenza delle equazioni d’induzione nei corpi isotropi, a Von Helmholtz, nella Memoria del 1881Ueber die auf das Innere magnetisch oder dielektrisch polarisirten Körper wirkenden Kräfte (formole 2 fg). In un recentissimo lavoro di C. Nenmann (Neue Sätze ueber das elektrostatische und ueber das magnetische Potential, neiBerichte della Società Reale di Sassonia, 1890) è stabilita un’espressione Ω dell’energia magnetica d’un sistema di corpi, nella quale comparisce un termine complementare di forma ancor più generale, e cioè nella forma corrispondente alla legge d’induzione nei corpi isotropi generalizzata da Kirchhoff (veggasi il successivo § 17).
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Consideration sulla teoria matematica del magnetismo; Memoria del Prof. Eugenio Beltrami. Nuovo Cim 31, 5–17 (1892). https://doi.org/10.1007/BF02717550
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