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Sulla costituzione Geologica de' Monti Pisani

  • Memorie Originali
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Il Cimento

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Literatur

  1. Vedi a pag. 63, della prima parte deileMemorie, per servire allo studio della Costituzione Fisica della Toscana. Pisa 1839.

  2. Lettera al Sig. Girolamo Guidoni, contenente osservazioni geologiche sul Campigliese: pubblicata il 1829, nel Nuovo Giornale dei Letterati.

  3. Vedi Nuovo Giornale de'Letterati Tom. 24. anno 1832. p. 206

  4. Considerazioni geologiehe sull'Appennino Pistojese, ec. Firenze 1845 pag. 29.

  5. «Les Calcaires rouges de laGran. Cava observés dans l'escarpement «qui indique leur rapports avec les marbres blans, se montrent « franchement indipendents de ces derniers, et s' en distinguent par «leurs caractéres mineralogiques, et leur fossiles. Examinés au contraire, au dessus même de laGran-Cava, mais sur le flanc de la «montagne, ils parissent se lier aux calcaires salins par des gradations «tellement bien menagées, que leur texture sub-saccaroide ajoute «a l'illusion, et fait croire a une liaison qui par le fait, n'a pas lieu».Bull. soc. Geol. 2. Ser. Tom. 2. pag. 197.

  6. Le ammoniti indicate dal Prof. Collegno, come proprie alla calcaria rossa della Lombardia sono;Amm. traticus (var.heterophyllus)A. elegans, A. fibulatus, A. Walcoki, A. insignis, A. radians, A. scipionanus, A. thouarsensis, A. comensis. Secondo le osservazioni del Bar. De Buch devonsi aggiungereA. polygiratus, A. kaenigii, A. mutabilis, A. biaculeatus, A. fimbriatus, A. capricornus, A. conctratus, A. falcifer, A. caprinus. A. armotus A. sternalis ai quali vanno uniti più specie diNautili, l'Apiticus lamellosus, e laTerebratula diphia, e latriquetra.

  7. Atti della VI. Riunione degli Scenziati Italiani, tenuta in Milano nel 1844pag. 580,e Bull. de la Soc. de France secon. serie tomo 2pag. 360.

  8. Gli argomenti che mi han guidato nella classazione de' nostri terreni giurassici, basandosi in gran parte sopra il giudizio emanato dal Barone De Buch, circa alla nostra calcaria rossa ammonitifera, onde da chiunque se ne possa giudicare il suo significato e valore, credo conveniente riportar quì un brano degli Atti della sesta Riunione degli Scienziati Italiani, nel quale più chiaramente tale idea fu espressa «Gli «strati calcarei che son caratterizzati da questa riunione di corpi organici. «(Ammonites traticus, gran quantità di specie della famiglia «de Falciferi, laTerebratula dyphia gliAptici etc.), si trovano particolar-« mente nella parte meridionale nell'Europa, alla quale hanno dato un «carattere speciale, e mancano alla settentrionale. Di già il Bubois de «Montpereux, gli aveva scoperti in Crimea, ed il suo spaccato degli «strati di questo paese, dimostra che essi debbono appartenere alla «formazionegiurassica superiore». Ed il Presidente della Sezione, il Sig. Lodovico Pasini, nel riepilogare le conseguenze delle ricerche istituite durante il congresso, su i terreni secondarj d'Italia, e delle dichiarazioni del De Buch, terminò col dire. «Che la calcaria rossa ammonitica sarebbe sempre l'ultimo membro, ola parte superiore del sistema giurassico, e deve conseguentemente rimanere, si per i caratteri, che per la sua posizione, distinta, e separata dai più antichi membri di quel sistema». (Loco cit. pag. 380, e 582).

  9. È noto specialmente in grazia delle ricerche del Sig. Alcide d'Orbigny (Bull. Soc. Geolog. de France tom. 19pag. 38), che i fossili d'animali di questa classe, s'incominclano a trovare nel Lias, ed aumentando in numero, s' incontrano nel terreno Giurassico, ne' varj piani della Creta, ne' terreni terziarj, ed abbondantissimi poi sono ne' depositi recenti.

  10. Quantunque sia vero che nel maggior numero delle località veggasi concordanza di stratificazione, e passaggio per alternanze di banehi fra l'Alberese, ed il Macigno, non debbo per altro trascurare di rammentare, come pressoPavona veddi una vera sconcordanza di stratificazione, fra il Macigno costituente l'Appennino, ed un terreno di schisti marnoso argillosi, che per tutti i caratteri, meno i paleontologici, (de' quali era affatto privo), perfettamente rassomigliava a quelle dell' Alberese. Non vi ha dubbio che sopra un unico fatto, veduto anche di passaggio, non è lecito fondar teorie; ma qualora nuove osservazioni lo confermassero, certamente meriterebbe tutta l'attenzione de' Geologi. In tal easo ponendo mente ancora alle grandi estensioni di montagne, ove il terreno del Macigno non è coperto dall' Alberese, e valutando di più la grandissima differenza mineralogica che esiste fra queste due roccie, sembrami si avrebbero sufficienti motivi per stabilire, che verso il principio della deposizione dell'Alberese, non solo accadde nel nostro snolo un qualche potente movimento, ma ancora segui un cambiamento nel mare che lo ricuopriva: per i quali fenomeni ne sarebbe conseguito sollevamento di porzione delli strati di Macigno già formati, e dispersione nelle acque del mare di detta epoca, di quell' immensa quantità di carbonato calcare, che precipintandosi di poi, diede origine agli estesissimi e numerosi banchi d' Alberese. Siccome l' Alberese regna particolarmente nella parte orientale dell' Appennino Toscano, ove come un immenso manto ricuopre il Macigno che forma l' ossatura delle montagne deiMugello, delCasentino ec., di mezzo al quale in quà ed in là questa roccia arenacea si mostra, così sembrerebbe che il sollevamento da me adesso supposto, avesse avuto luogo particolarmente nella porzione N. O. nell'Appennino stesso, cioè nelPistojese, Barghigiano, Garfagnino, Fivizzanese ec. Confermandosi quanto adesso ho accennato, si dovrà certamente fare dell' Alberese e Lumachella nummulitica ad esso soprapposta, un gruppo separato, un ultimo membro del nostro sistema sopra giurassico, o cretaceo, stante chè dai membri sottoposti sarebbe distinto, non solo per i caratteri mineralogici, e zoologici (in esso solo trovandosi le Nummuliti subglobose), ma ancora da un sollevamento.

  11. Saggio comparativo de' terreni che compongono il suolo d' Italia. Pag. 54.

  12. Comptes rendus ec. Tom. XXI. N. 22. p. 1201.

  13. Loc. cit.Comptes rendus ec. Tom. XXI. N. 22. pag. 1209.

  14. Institut. Dec. 1845. N. 624. pag. 446.

  15. «Si ha dunque nell' uno, e nell' altro paese una serie indivisa «e concordante di depositi marnosi e calcarei con piromaco, de' quali «la parte inferiore appartiene al sistema |glurassico|, e la parte superiore «al sistema cretaceo.Atti della Sesta Riunione degli Scienziati Italiani 1844.pag. 582.

  16. Nell' interessante memoria che lo Studer pubblicòsulla costituzione geologica dell' Isola dell' Elba, dopo avere enumerati i terreni secondarj della Toscana soggiunge «En comparant ces roches, et leur «distribution avec celles du systeme sédimentaire alpin de la Suisse, « nous ne pouvous qu'être frappés de leur grand analogie ... Les macignos de l'Apennin, et des autres partie de l'Italie, les schistes marreux, qui leur sont subourdonnès, et l'Alberese, sont evidemment le « même terraint que celui qui de ce côté des Alpes a été nommé Flysch, « Gres de Gourniguel, Schiste des Grisons, grès de Hoefe, Grès « de Vienne etc.»Bulletin de la Société Geologique de France. Tom. 12.Ann. 1840–41.pag. 282.

  17. Studer.Aperçu de la structure geologique des Alpes 2e Ediction, Neuchatel 1845. pag. 30.

  18. Potrei ancora citare le controverse Ortocere della Toscana, che trovansi entro alla Calcaria rossa, le quali conviene avvertire di non confondere con gli alveoli di Belenniti così frequenti alla Spezia. I sopra indicati fossili ancor dubbi, rassomigliano perfettamente alle vere Ortocee: ma siccome fino ad ora niuno ne ho trovato ove veder si potesse il sifone centrale (quantunque per altro non siami riescito neppure vedervi quello laterale), pòtendosi così sempre opporre il dubbio che anche queste sieno nuclei di Belenniti, mi contenterò di accennarle, per rammentare in tal modo la singolarità della loro struttura.

  19. Si è di sopra riportata un idea dello Studer analoga a quella della quale adesso si parla. In questi ultimi tempi ne ha emessa una simile il Sig Leymerie, traltando de' terreni secondarj della Francia (Bullett. de la Société Geologique de France. 2.Sez. T. 2.p. 272.); ed il Sig. Alcide d'Orbigny fù condotto a consimili resultamenti, dalle sue classiche osservazioni sopra la distribuzione degli avanzi de'Molluschi ne'terreni Cretacei (Ibid. Bullett. de la Société Geologique de France. 1.aSerie Tom. 14.p. 483.)

  20. Bulletin de la Société Geologique de France 2.a Serie. Tom. 1. pag. 181.

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Sulla costituzione Geologica de' Monti Pisani. Il Cimento 3, 349–419 (1845). https://doi.org/10.1007/BF02583976

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