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Sopra aleune quistioni riguardanti il terrene cretaceo delle Alpi Venete

Lettera del Prof.Pilla al Prof.Catullo di Padova e risposta di questo

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Il Cimento

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Literatur

  1. Sareb be cosa assai importante di definire lespecie di ammoniti che vanno associate nel Vicentino alle rudiste e ciò per due ragioni: primamente perchè nel resto d'Italia il calcare ippuritico non contiene quasi mai ammoniti, e poi per vedere se le dette specie sono simili a quelle che occorrono nelle diverse parti della creta settentrionale. Ecco un punto da chiarire, che io raccomando molto al mio rispettabile collega.

  2. Se veramente si trovano riunite insieme ed in un medesimo terreno le specie fossili che di sopra sono citate dal prof. Catullo, elle apriranno ai geologi un gran campo di battaglia. Non si può negare quello qui afferma il mio egregio collega, cioè che alcuni fossili identici occorrano in formazioni diverse, ma ciò si osserva, ed ancora assai raramente, nelle formazioni che appartengono ad un medesimo terreno. Cosi per es. alcune specie delgault s' incontrano nelgreensand, certe altre che si trovano nellaoolite inferiore ricorrono infino nellias. Ma in questi casi non si esce dai limiti di uno stesso periodo geologico; ed ancora i più severi paleontologi sono ritenuti nell' ammettere tali mescolanze. Or la quistione muta aspetto nell' esempio che qui si cita. Perocchè trattasi nientemeno che di vedere riunite in un medesimo terreno l'ammonites Bucklandi, che contrassegna il lias, coll'a. tatricus e con altre specie simili che occorrono nella oolite superiore, e iusieme con esse laterebratula dyphia e gliagtychus, e finalmenie ieatilli, l'amm. Beudanti, e moltebelemniti, echinidi, ed avanzi di pesci che si trovano ordinariamente nelia creta. Come mai si può comprendere quesia singoiare associazione di fossili che sono, per cosi dire,incompatibili fra di loro? Il mio valoroso collega dovrebbe dare opera a ritrovare in un medesimo luogo le specie che cita, e non già indicarle in luoghi diversi; poichè quest' ultimo caso può sempre dare origine a dubbiezze.

  3. Vale a dire che viene ad aver suo posto ne' piani cretacei su, periori al neocomiano. Con ciò le difficoltà crescono.

  4. Ecco un punto alquanto spinoso. Dunque il calcare rosso ammonitifero non si vededirettamente soprapposto al calcare neocomiano con rudiste? E quest' ultimo tiene un posto più meridionale rispetto al primo. Or ciò non induce a far credere che il calcare rosso ammonitifero possa avere una posizione inferiore al calcare neocomiano?

  5. Sta benissimo, e ciò si accorda con la opinione espressa da tutti nel Congresso di Milano, cioè, che ci poteano essere nel Vicentino due calcari rossi, ma di età diversa, cosi come occorrono in Lombardia. Piace molto di vedere che le nuove osservazioni del prof. Catullo vengono a confermare questo sospetto.

  6. E questo fatto appunto accresce le dubbiezze che nascono dalla singolare associazione delle specie fossili citate nel calcare rosso ammonitifero.

  7. Il D'Orbigny non ha inteso parlare dell' arenaria verde del Vicentino, la qualemineralogicamente può ben essere terziaria, ma sì di unippurite ritratta dal calcare a rudiste del Vicentino. Or questa ippurite appartenendo ad una specie particolare dellaterza zona delle rudiste ha indotto il prelodato autore a riporre nella creta cloritica tutto il calcare a rudiste delle Alpi Venete.

  8. Questa osservazione è molto importante, poichè sembra indicare che il calcare nummulitico del Vicentino appartenga ad una formazione più receute del calcare a rudiste, laddoye nel mezzogiorno della Francia le ippuriti occorrono in maggior numero nel calcare nummulitico.

  9. Adunque qui il prof. Catullo viene in parte a confermare quanto si afferma dai sig. D'Orbigny, cioè che le ippuriti e le sferuliti sono rare nel calcare acaprotine, nerinee ec. ovvero nel calcare neocomiano, e quindi nel Vicentino occorre vedere la stessa cosa che in Francia. Ho detto di soprain parte, perchè tra le specie citate di sopra dal sig. Catullo ci ha mescolanze di specie della creta cloritica (acteonelle, baculiti) e del calcare neocomiano (caprotine, nerinee). Sarebbe cosa molto utile determinare nel Vicentino la posizione precisa 1.0 delle nummuliti, 2.0 delle ippuriti e sferuliti, 3.0 delle caprotine, nerinee ed altre specie neocomiane.

  10. Conforme a quanto ho detto nella nota precedente, mi sembra vedere in questa lista di fossili un associazione di specie appartenenti alla creta cloritica ed al calcare neocomiano. Sommetto tale osservazione al giudizio del mio egregio amico.

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Catullo Sopra aleune quistioni riguardanti il terrene cretaceo delle Alpi Venete. Il Cimento 3, 52–65 (1845). https://doi.org/10.1007/BF02583956

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