Riassunto
Ho provato a raccontare un sistema, a fotografarlo, a estrarne storie, speranze, difetti ed evoluzioni. Sono un cronista e adoro la cronaca: scandagliare il cosa è successo, il quando è successo e possibilmente il perché, mi affascina. Per questo ho provato a ricostruire cosa è capitato al sistema della comunicazione della salute nel nostro Paese negli anni dell’avvento del world wide web.Oggi Gutenberg ha un rivale pericoloso. Di fatto, la portata comunicativa di Internet è pari a quella dell’invenzione della stampa, nel modo con cui gli uomini si relazionano e si trasferiscono culture e contenuti: nulla è più come prima, ora che abbiamo sperimentato quanto possa essere più facile, utile, esauriente e vasto il lavoro di tutti (o quasi), grazie agli sviluppi dell’Ict e del web.Ma questo — come abbiamo raccontato — si accompagna a punti critici, a zone oscure, a territori in via di definizione di cui non possiamo non tener conto e che abbiamo in varia misura tentato di scandagliare.Così è inevitabile chiedersi: il futuro come sarà? Cosa possiamo imparare da un passato che anche se data meno di venti anni è già carico di insegnamenti? I vari Univadis, eDott e Doctornews rimarranno uguali a se stessi? Le aziende farmaceutiche rimarranno solidamente fedeli alla linea? Cittadini e istituzioni proveranno a dialogare?
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Note
Pierre-Joseph Proudhon, Sulle riforme da attuare nelle ferrovie, in Critica della proprietà e dello stato, Elèuthera, Milano, 2001.
Pierre Musso, L’ideologia delle reti, Apogeo, Milano, 2007.
Op. cit., p. 156.
Op. cit., p. 151.
Pierre Lévy, L’intelligenza collettiva, per un’antropologia del cyberspazio,Feltrinelli, Milano, 2002.
Luca De Biase, Cambiare pagina, Rizzoli, Milano, 2011, p. 71.
Italo Calvino, Lezioni Americane, Mondadori, Milano, 2002, p. 121.
Op. cit., p. 135.
David Riesman, La folla solitaria, Il Mulino, Bologna, 1999.
Franco Berardi, La fabbrica dell’infelicità — New Economy e movimento del cognitariato, Derive Approdi, Roma, 2001, pp. 26–27.
Jonah Lynch, Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook, Lindau, Torino, 2011, p. 90.
Ken Auletta, Effetto Google. La fine del mondo come lo conosciamo, Garzanti, Milano, 2010.
Giuseppe Granieri, Blog Generation, Laterza, Roma-Bari, 2004.
Fabio Metitieri, Il grande inganno del web 2.0, Laterza, Roma-Bari, 2009, p. 31. L’autore ha pubblicato anche Comunicazione personale e collaborazione in rete. Vivere e lavorare tra email, chat, comunità e groupware, Franco Angeli, Milano, 2003.Avrei voluto intervistare Metitieri, che ho seguito per anni per le sue attività pubblicistiche e on-line,ma purtroppo è scomparso nel 2009, a soli 51 anni, proprio nei giorni dell’uscita del suo libro sui social network.
Op. cit., p. 112.
Eugenio Santoro, Facebook, twitter e la medicina, Il Pensiero Scientifico, Roma, 2011.
Ghassan Moubarak, Aurélie Gutiot et al., Facebook activity of residents and fellows and its impact on the doctor-patient relationship, Journal of Medical Ethics, 2010, pp. 62–93.
Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello, Raffaello Cortina, Milano, 2011.
Op. cit., p. 83.
Op. cit., p. 260.
Si segnalano: Paolo Ferri, Nativi digitali, Mondadori, Milano, 2011; Arturo Di Corinto, Alessandro Gilioli, I nemici della Rete, Rizzoli,Milano, 2010. Il titolo essenziale sui nativi digitali rimane Nati con la rete di Urs Gasser e John Palfrey (Rizzoli, 2009), che contiene questa essenziale descrizione: “A differenza della maggior parte degli immigrati digitali, i nativi digitali trascorrono le loro giornate su Internet senza distinguere tra le realtà on e offline. Anziché concepire la propria identità digitale come qualcosa di distinto da quella reale, si limitano ad avere un’identità rappresentata in due, tre o più dimensioni differenti” (p. 19).
Mauro Moruzzi, Internet e Sanità, Franco Angeli, Milano, 2008.
Luca De Biase, Report dell’incontro, Internet diritto dell’uomo, La Stampa, 12 marzo 2010 op. cit., p. 319.
Luca Toschi, La comunicazione generativa, Apogeo, Milano, 2011.
I loro ultimi volumi sono: Gianfranco Bettetini, Armando Fumagalli, Quel che resta dei media. Idee per un’etica della comunicazione, Franco Angeli, 2010; Ugo Volli, Il nuovo libro della comunicazione. Cosa significa comunicare: idee, tecnologie, strumenti,modelli, Il Saggiatore, Milano, 2010.
Luisa Vercellesi, Paola Minghetti, Marianna Di Croce, Adriana Bazzi, Bruno Pieroni, Carlo Centemeri, Flavia Bruno, Recommendations for health reporting: Proposal of a working paper, Health Education Journal, vol. 69, n. 1, 2010, pp. 48–62.
H. Peter Alesso, Craig F. Smith, Thinking on the Web: Berners-Lee, Gödel and Turing, Wiley, Hoboken, 2008, p. 121.
Mario Morcellini (a cura di), Neogiornalismo. Tra crisi e Rete, come cambia il sistema dell’informazione, Mondadori, Milano, 2011, p. 15.
Marco Bardazzi, Massimo Gaggi, L’ultima notizia.Dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell’era di vetro, Rizzoli, Milano, 2010.
Fabio Metitieri, op. cit., p. XII.
I suoi libri più belli e importanti sono: Isole nella rete, Fanucci, Roma, 1997; La matrice spezzata, Editrice Nord,Milano, 1995.
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Gatti, W. (2012). Sanità e Internet: Tendendo a un brillante avvenire. In: Sanità e Web. I blu — Pagine di Scienza. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1959-1_10
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