Riassunto
È indubbio che viviamo un’epoca di grande evoluzione scientifica e tecnologica nella quale lo sviluppo della prevenzione e delle terapie mediche ha condotto al controllo di innumerevoli malattie, tanto da permettere l’allungamento del periodo di vita assicurando una buona qualità della stessa sia agli anziani sia a coloro che soffrono di malattie croniche. Sorge quindi spontanea la domanda: perché occorre prendere in considerazione una forma terapeutica che prevede la sostituzione di un organo malato con un altro organo che possegga tutte le potenzialità di vitalità e funzionalità che quello dell’organismo malato ha perduto? L’ovvietà della risposta sta nel fatto che, per alcune patologie, quando tutte le forme di cura conosciute sono state praticate e non sortiscono più alcun effetto e quando il soffio vitale o energia vitale che risiede in ogni organo si esaurisce, ecco che la scienza medica non trova altra possibilità che quella della sostituzione dell’organo malato. Poiché la possibilità della costruzione di un organo da parte dell’uomo è ancora tecnicamente lontana, anche se in più parti del mondo si sta lavorando in tal senso, per la sostituzione occorre far ricorso all’unica risorsa possibile che è quella di prelevare un organo sano da un organismo che possegga tutte le caratteristiche della vitalità e di impiantarlo in sostituzione di quello malato. Ai nostri giorni, il trapianto degli organi è considerata terapia a tutti gli effetti, universalmente riconosciuta sia dalla scienza sia da tutte le società e religioni, ma per giungere a questo riconoscimento si è dovuti passare attraverso l’abbattimento di preconcetti e pregiudizi culturali e sono state necessarie riforme legislative, tanto che oggi può a pieno titolo essere considerata la punta dell’iceberg di un lungo e complesso processo che si propone di restituire alla società un soggetto reso sano attraverso la sostituzione di un organo gravemente malato con uno derivante da un componente della società stessa.
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Bibliografia
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Pintaudi, S., Cefalù, S. (2010). Elementi di storia della trapiantologia. In: Pintaudi, S., Rizzato, L. (eds) Il neuroleso grave. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-1460-2_19
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