Estratto
Lo studio dei lassativi avviene, in genere, mediante metodi sperimentali che prevedono l’utilizzo di animali da laboratorio. Gli esperimenti possono prevedere l’uso dell’intero animale (esperimenti in vivo) ovvero possono essere condotti su sistemi isolati adeguatamente preparati (esperimenti ex vivo); questi ultimi risultano utili per chiarire alcuni aspetti dell’azione dei lassativi. Gli animali utilizzati sono generalmente ratti, topi, cavie e conigli. Il test in vivo più semplice consiste nell’osservare la percentuale di animali stabulati in gabbie individuali che espellono feci liquide o semiliquide, alcune ore dopo il trattamento con il lassativo da esaminare. Si esegue, poi, una valutazione statistica degli episodi diarroici del gruppo dei trattati rispetto al gruppo di controllo (gli animali che ricevono il solo veicolo) riportando graficamente il risultato (Fig. 9.1). Siccome la valutazione della consistenza delle feci (ad es. la distinzione tra feci molli, semi solide e solide) è soggettiva, è preferibile che l’operatore che effettua l’ispezione delle feci sia diverso da quello che esegue la somministrazione dei lassativi in esame.
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(1997). Metodologie di studio dei lassativi. In: Lassativi. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0511-2_9
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DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-0511-2_9
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