Estratto
A partire dal I sec. a.C. il territorio trentino venne assorbito pacificamente nel dominio di Roma. Il sito urbano che andò a costituire il municipium, presumibilmente fondato fra l’età cesariana e quella augustea, sorse ex novo sul conoide del Fersina, a ridosso dell’ansa dell’Adige, in un’area libera da concentrazioni antropiche, secondo un’ormai consolidata tecnica di fondazione adottata in tutti i centri coloniali romano-imperiali. I reperti archeologici sebbene di entità modesta, a causa dei forti sconvolgimenti che il tessuto urbano subì nel passaggio al medioevo, hanno suggerito di individuare il forum, fulcro della città romana, in prossimità delta chiesa di S. Maria Maggiore, mentre forme di edilizia privata si alternavano a zone destinate ad attività artigianale, ubicate in prossimità dell’ansa fluviale alla Portèla e dell’attuale Istituto Sacro Cuore. Rilevanti sono in particolare i ritrovamenti affiorati sotto il Teatro sociale appartenenti a due realtà edilizie distinte, fra cui risalta il pavimento musivo di cui si conservano alcuni brani relativi ad un tema marino con delfini e la testa del dio Oceano, seguito da un secondo mosaico con emblema circolare entro decorazione a motivi vegetali ascrivibili all’età cesariana-augustea appartenenti ad una domus signorile.
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© 2006 Springer-Verlag Italia, Milano2006
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(2006). Due numeri per un nodo. In: matetrentino. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/88-470-0474-8_6
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Print ISBN: 978-88-470-0473-3
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